LONDRA - L'Inghilterra che attende l'Italia domani a Wembley è una squadra ancora in costruzione, in cerca di un'identità definitiva, con più dubbi che certezze tra i suoi titolari. Nonostante quello con gli Azzurri sarà l'ultimo test prima della definizione della rosa mondiale, Gareth Southgate non nasconde le molte risposte che va ancora cercando. Reduce dalla vittoria in Olanda, sembrava aver promosso definitivamente Jordan Pickford titolare, mentre contro l'Italia tra i pali ci sarà Jack Butland. Uno dei numerosi ballottaggi ancora da sciogliere, che hanno spinto il Ct inglese a non rivelare l'11 titolare. Promosso dall'Under 21 dopo il licenziamento di Sam Allardyce solo 17 mesi fa, Southgate ha prima rottamato quel che restava della vecchia guardia (Wayne Rooney, Gary Cahill), quindi rinnovato il modulo tattico (3-4-3), conquistando con relativo agio il pass mondiale. Scelte coraggiose, di rottura, che però si sono scontrate con la limitata e modesta scelta di giocatori.
Ad eccezione di Harry Kane, out fino a maggio, i Tre Leoni mancano - soprattutto in difesa - di qualità ed esperienza internazionale. Anche così si spiega lo scarso entusiasmo e l'insolito pessimismo che accompagna la nazionale inglese. Eppure lo scorso autunno, pur in gare amichevoli, gli inglesi sono riusciti ad impattare sia Brasile che Germania, mentre l'ultima sconfitta risale 9 mesi fa in Francia. Contro l'Italia Southgate si aspetta dai suoi il risultato, ma soprattutto la prestazione, per aiutarlo nelle ultime scelte che lo attendono. "Sarà una partita più difficile di quella con l'Olanda perché l'Italia non è in crisi come sento dire - le parole di Southgate -. Sono capitati nel girone della Spagna, e nei play-off sono stati anche sfortunati. Resta un paese dall'orgogliosa tradizione calcistica, con buoni giocatori e un tecnico che cura i dettagli. Non verranno a Wembley per arrendersi".