SOLNA (Svezia) - Sembra il preludio di un dramma sportivo, il primo tempo di un film dell'orrore, ma con la trama in divenire, tanto da poter pensare, in un angolo nascosto del nostro cuore, che possa ancora esserci un lieto fine. L'Italia perde in Svezia 1-0 al termine di una partita di rara bruttezza da parte degli azzurri di Ventura. A Solna decide un gol di Johansson al 61'. A San Siro servirà quella che ha l'aria dell'impresa, perché è impensabile che l'Italia vista oggi possa farne due a questa Svezia solida e più "squadra", senza subirne.
Verratti e De Rossi si propongono poco, ma quando l'azione diventa più fluida (unica occasione in 45'), Darmian riesce a crossare dalla sinistra per la testa di Belotti: il Gallo, però, non inquadra la porta per un soffio (6'). La Svezia risponde con un rasoterra di Toivonen che prende Buffon in controtempo, ma finisce fuori di poco. VERRATTI SALTA IL RITORNO - Sono le occasioni più chiare di un primo tempo in cui la Svezia, con grande spirito di squadra, fa la partita. I padroni di casa ci provano anche al 25' con un tiro a giro di Forsberg che termina ampiamente a lato. L'Italia tenta la carta del contropiede, ma semza successo. E sulla testa di Ventura cade anche la tegola Verratti: il centrocampista del Psg si fa ammonire al 29' e salterà la gara di ritorno. Ma è tutta l'Italia a soffrire costantemente, BBC compresa, spesso in affanno. L'unica nota positiva è la scarsa tecnica degli svedesi, che di fatto non impegnano mai Buffon, se non in un'uscita tempestiva sui piedi di Berg. SOLO UN'ILLUSIONE - Nella ripresa l'Italia sembra entrare in campo con un piglio diverso, ma è soltanto una illusione. Candreva impegna Olsen con un tiro sul primo palo (il primo della partita), poi Parolo tenta un'incursione centrale fermata soltanto dalla buona uscita bassa del portiere svedese. VANTAGGIO SVEZIA - La gara si fa sempre più nervosa: volano spinte, gomitate (svedesi) e proteste da ambo le parti. La Svezia perde Ekdal (dolore alla schiena) ed entra Johansson al 57'. Quattro minuti dopo passa in vantaggio proprio con il neo entrato, che raccoglie una respinta corta (azione da fallo laterale) e batte Buffon con un tiro sporcato in maniera decisiva da De Rossi. DARMIAN, PALO! - Il gol non scuote l'Italia ed è questa la notizia peggiore. Entra Eder per Belotti (65'), ma gli azzurri creano l'unica occasione (palo clamoroso di Darmian) solo sugli sviluppi di un corner. La costruzione del gioco è sempre tremendamente lenta e la Svezia si difende bene, soprattutto con i centrali. Immobile fa quasi tenerezza e allora Ventura, a meno di un quarto d'ora dal termine, getta Insigne nella mischia al posto di Verratti e passa al 4-2-4. Lorenzinho prova a inventare calcio, con pochi risultati nel bunker svedese. Arrivano tanti palloni in area, il cuore non manca, ma quello della Svezia, per una sera, è il doppio del nostro. Tocca a San Siro, ma serve una prestazione di qualità, oltre che di cuore." target="_blank">Svezia-Italia 1-0: statistiche e tabellino
LE SCELTE - Ventura si affida, come da previsioni, al 3-5-2. In avanti ci sono Immobile e Belotti, sulle fasce Darmian e Candreva. De Rossi mette a referto la 117ª presenza e supera Pirlo, piazzandosi al quarto posto della classifica all time degli azzurri. Andersson schiera la Svezia con il solito 4-4-2: in avanti Toivonen e Berg. Da sinistra parte Forsberg, libero di spaziare su tutto il fronte d'attacco.
ROBA DA DURI - Passano pochi secondi e Toivonen rifila una gomitata sul naso di Bonucci, che cade a terra sanguinante con il setto nasale rotto. La Svezia pressa alto, l'Italia fatica a imbastire l'azione dalla difesa, Verratti e De Rossi si propongono poco, ma quando la manovra diventa più fluida (unica occasione in 45'), Darmian riesce a crossare dalla sinistra per la testa di Belotti, con il Gallo che non inquadra la porta per un soffio (6'). La Svezia risponde con un rasoterra di Toivonen che prende Buffon in controtempo, ma finisce fuori.
VERRATTI SALTA IL RITORNO - Sono le occasioni più chiare di un primo tempo in cui la Svezia, con grande spirito di squadra, fa la partita. I padroni di casa ci provano anche al 25' con un tiro a giro di Forsberg che termina ampiamente a lato. L'Italia tenta la carta del contropiede, ma senza successo. E sulla testa di Ventura cade anche la tegola Verratti: il centrocampista del Psg si fa ammonire al 29' e salterà la gara di ritorno. Ma è tutta l'Italia a soffrire costantemente, BBC compresa, spesso in affanno. L'unica nota positiva è la scarsa tecnica degli svedesi, che di fatto non impegnano mai Buffon, se non in un'uscita tempestiva sui piedi di Berg.
SOLO UN'ILLUSIONE - Nella ripresa l'Italia sembra entrare in campo con un piglio diverso, ma è soltanto una illusione. Candreva impegna Olsen con un tiro sul primo palo (il primo della partita nello specchio), poi Parolo tenta un'incursione centrale fermata soltanto dalla buona uscita bassa del portiere svedese.
VANTAGGIO SVEZIA - La gara si fa sempre più nervosa: volano spinte, gomitate (svedesi), qualche sceneggiata e proteste da ambo le parti. Il tutto mal gestito dal turco Cakir. La Svezia perde Ekdal (dolore alla schiena) ed entra Johansson al 57'. Quattro minuti dopo passa in vantaggio proprio con il neo entrato, che raccoglie una respinta corta (azione da fallo laterale) e batte Buffon con un tiro sporcato in maniera decisiva da De Rossi.
DARMIAN, PALO! - Il gol non scuote l'Italia ed è questa la notizia peggiore. Entra Eder per Belotti (65'), ma gli azzurri creano l'unica occasione (palo clamoroso di Darmian) solo sugli sviluppi di un corner. La costruzione del gioco è sempre tremendamente lenta e la Svezia si difende bene, soprattutto con i centrali. Immobile fa quasi tenerezza e allora Ventura, a meno di un quarto d'ora dal termine, getta Insigne nella mischia al posto di Verratti e passa al 4-2-4. Lorenzinho prova a inventare calcio, con pochi risultati nel bunker svedese. Arrivano tanti palloni in area, il cuore non manca, ma quello della Svezia, per una sera, è il doppio del nostro. Ora tocca a San Siro, ma serve una prestazione di qualità, oltre che di cuore, per andare al Mondiale.