MANAUS - E’ una grande vittoria. Prandelli la racconta così: «È stata una follia non fare i time out, era impossibile mantenere questa intensità per tutta la partita. La squadra ha sofferto, ma abbiamo mantenuto la supremazia in mezzo al campo. Abbiamo lavorato bene a Coverciano e si è visto, loro a metà secondo tempo avevano i crampi, questo vuol dire che il nostro lavoro ha pagato. Balotelli? Ha fatto una grande partita e ha dato tutto quello che poteva dare. Abbiamo dato tutti il massimo». Poi, in conferenza stampa, il ct è entrato nei dettagli. «Avevamo programmato di arrivare a Manaus all’ultimo momento. La cosa assurda è non considerare il time-out, e per fortuna l’arbitro ha avuto la sensibilità di interrompere ogni tanto: se vogliamo lo spettacolo, dobbiamo aiutare i giocatori a rinfrescarsi. Questa è stata una partita epica, la ricorderemo per tutta la vita. Fisicamente siamo arrivati un po’ meglio dell’Inghilterra, che reputo una delle più forti del campoionato del mondo».
Buffon può essere recuperato per la Costa Rica?
«Abbiamo cercato di recuperarlo stamattina. Nel giro di qualche giorno sarà disponibile, ma non so quantificare».
Sirigu però ha fatto molto bene.
«Sta facendo bene non solo con noi, ma anche nel Psg, stasera è stato molto bravo».
Ci spiega i cambi?
«Verratti ha avuto la febbre qualche giorno fa e volevo in mezzo al campo un giocatore di qualità, tecnica, equilibrio, e sa dare sicurezza, Thiago è un grande giocatore».
Si è vista la qualità dell’Italia, quanto manca per arrivare al top?
«Il ragionamento che abbiamo fatto è che non abbiamo giocatori bravi nell’uno contro uno, noi invece ne abbiamo di bravi nel breve, dovevamo sfruttare meglio la linea difensiva. Abbiamo giocatori che nei cambi possono dare di più. Spesso vedremo delle partite in cui dovremo recuperare e se recuperi con la palla fai meno fatica».
La Costa Rica ha sorpreso e battuto l’Uruguay. E’ un risultato che complica o favorisce l’Italia?
«Se non vinciamo la prossima gara, non abbiamo fatto a. La vittoria può essere d’aiuto, ma la seconda partita è quella decisiva. Quando tutti parlavano del girone, si dimenticavano della Costa Rica. Noi sapevamo che è una squadra che ha ottimi giocatori e che sa stare in campo»
Darmian e Candreva sono stati molto bravi, trovando un’intesa perfetta.
«E’ vero. La catena di destra ha funzionato molto bene. Darmian si è presentato con entusiasmo e con la capacità di capire cosa chiedevo e lo sta facendo molto bene».
Manaus ha dato una mano all’Italia...
«Abbiamo ricevuto un caloroso benvenuto, i brasiliani hanno aiutato la squadra, si è creata una bella atmosfera».
Quanta soddisfazione c’è in questa vittoria dopo le delusioni delle amichevoli?
«Le amichevoli le ho sempre considerate una preparazione a un’idea. Stasera abbiamo visto che, dopo aver provato e riprovato, si è visto qualcosa di interessante. Sono convinto che quella qualità che abbiamo in mezzo al campo poche squadre ce l’hanno. L’Italia è stata meravigliosa perché ha sofferto e la sofferenza è una dote che un giocatore deve avere, mentre la professionalità è una virtù e la risposta degli azzurri, anche sotto questo profilo, è stata eccezionale».
Cosa pensa della partita di Balotelli?
«Penso che potrebbe fare molto di più, ha delle potenzialità enormi. Deve convincersi che i movimenti della punta sono movimenti per finalizzare l’azione, deve essere bravo come stasera a stare in partita. Ha margini per migliorare».
E di Pirlo?
«Andrea riesce a dare qualità in tutte le zone del campo. Ha un’esperienza tale da poter gestire il gioco in ogni settore. Noi abbiamo pensato di mettere quei tre giocatori, Pirlo, Verratti e De Rossi, per avere superiorità numerica e l’abbiamo avuta. Candreva e Marchisio si facevano trovare nelle posizioni giuste per fare lì la partita. Nelle chiusure preventive non puoi essere perfetto per 90'».
Come si fa a palleggiare con questa difesa?
«Abbiamo buona qualità tecnica in difesa. Ovviamente non sono centrocampisti, ma siamo ben organizzati».
Mario Balotelli è venuto nella sala delle conferenze per ricevere il premio come “uomo partita”.