Candidatura ritirata. Altro che Cartellino Viola. Cacciato dal ritiro della sua Nazionale, il Ghana. Espulso dal Mondiale. A Muntari è stato persino ritirato l'accredito. A lui e al suo compagno Boateng, altra vecchia conoscenza del calcio italiano. Boateng, detto Principe, è stato punito per avere pubblicamente insultato il suo commissario tecnico, Appiah, ed essersi poi rifiutato di presentare le scuse. Non certo una novità. Nel mondo del calcio era già successo. Più di una volta. Il milanista invece ha fatto di peggio: ha aggredito fisicamente due funzionari della Federcalcio ghanese, con i quali stava litigando sulla spartizione dei premi. E pensare che avevamo segnalato Muntari come possibile vincitore del premio, dopo la sua visita, per quanto un po' naïf, in una favela brasiliana per constatare di persona le condizioni in cui vivono le popolazioni più disagiate. Fumo negli occhi. Peccato aver rovinato tutto subito. Non è stata cero la giornata del fair play quella di ieri in Brasile. Aperta con la notizia dello scandalo nel clan ghanese, si è chiusa con l'eliminazione dell'ultimo italiano in gara, Fabio Capello, ct della Russia, che ha salutato tutti con una tipica sceneggiata all'italiana. Al fischio finale è andato a salutare l'arbitro e, dopo avergli stretto la mano, si è esibito in una filippica, ripresa da tutte le telecamere e con lo sguardo livido di rabbia, protestando per la mancata concessione di rigore che chiaramente non c'era. Peccato finire così.
Da Rio de Janeiro Gianfranco Teotino