Tutti pazzi per Gervinho: «A Roma sto benissimo»

In Brasile spopola l'attaccante della Costa d'Avorio: «In giallorosso c'è Garcia: lo seguirò ovunque»
Tutti pazzi per Gervinho: «A Roma sto benissimo»© Ansa
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BELO HORIZONTE (BRASILE) - I gol segnati a Giappone e, soprattutto, Colombia dopo aver dribblato tre avversari hanno fatto scoprire Gervinho ai brasiliani, amanti del 'futebol artè e quindi dei virtuosi del pallone. Nei confronti dell'ivoriano della Roma si è acceso un enorme interesse, al punto che gli è stata affibbiata la qualifica di 'stellà e ci sono stati paragoni perfino con l'idolo assoluto Neymar. "Sono paragoni fatti dai tifosi - risponde Gervinho dal ritiro della Costa d'Avorio ad Aguas de Lindoia -. Ma io ho il mio stile e non mi piace paragonarmi ad atri calciatori. Neymar è importante per il Barcellona e per la nazionale brasiliana, e ha molta qualità. Io penso di essere importante per la Costa d'Avorio e per la Roma. Faccio vedere cosa so fare, però ribadisco che non mi piacciono certi paragoni".

I MODELLI
- Ma da giovanissimo ha avuto dei modelli ai quali ispirarsi? "Certo - risponde -, ce ne sono stati. Quando ero bambino osservavo sempre il modo di giocare di Thierry Henry e Ronaldo Fenomeno. Però ho visto anche tanti vecchi filmati di Eusebio, notando che oltre ad essere un cannoniere era uno che faceva molti dribbling. Diciamo che tutti loro mi sono serviti per trovare l'ispirazione giusta in campo". Sulla rete alla Colombia che tanto ha entusiasmato i brasiliani, Gervinho spiega che "sarebbe stato fantastico, e chi mi conosce bene sa che velocità e dribbling sono tra le mie qualità migliori, ma purtroppo questo gol non è servito a far vincere la mia squadra, quindi è servito a poco". "Spero di farne altri - aggiunge la nuova 'stellà del Mondiale -, ma la mia priorità è aiutare il gruppo, perché qui l'obiettivo della Costa d'Avorio è arrivare il più lontano possibile".

LA ROMA
- Non poteva mancare una considerazione alla sua bella stagione nella Roma. "Se mi avessero dato più tempo di gioco all'Arsenal - ammette - non me ne sarei andato, perché quella era la squadra dei miei sogni da ragazzo. Alla Roma sono andato perché mi ha chiamato il mio allenatore preferito, Rudi Garcia: lui è quello che mi conosce meglio, e ora lo seguo ovunque. Abbiamo fatto una buona stagione, ma ci siamo imbattuti in una Juventus davvero forte". "A Roma sento di dare piacere alla gente - aggiunge Gervinho -: ai tifosi piace il mio modo di giocare, le mie qualità, e questo mi rende felice. Quando ho la palla può sempre capitare qualcosa. Sono felice di trasmettere questo piacere, e spero che durerà a lungo".

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