Buffon: «Gol Pellé? Voglio invecchiare tranquillo...»

A Palermo il portiere raggiungerà 150 presenze in Nazionale
di Alberto Polverosi
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PALERMO - Gigi Buffon, domani saranno 150 in Nazionale. E’ una cifra che fa effetto a uno che ha vinto il Mondiale?
«Sono tante, qualcuno diceva che ambirei ad arrivare a 200, ma non è un mio obiettivo. Spero però di andare avanti ancora un po’».
  
Come è cambiato il clima intorno alla Nazionale?
«L’affetto, l’entusiasmo della gente e anche dei media stessi nei miei 18 anni di militanza azzurra ha avuto dei picchi di grandissimo entusiasmo e dei picchi di grande disinteresse, come è normale che sia. Rispecchia l’umore della società italiana. Qiuindici anni fa Italia-Malta faceva lo stadio esaurito, ora ti devi accontentare di 13.000 spettatori perché la gente è abituata a scegliere».


  
Sente più rischi di altre volte in questa qualificazione?
«Il nostro girone si sta delinenando come in passato, 2-3 squadre che si giocano la qualificazione fino alla fine e mi auguro che come in passato l’Italia raggiunga il traguardo. Contro le squadre piccole ricordo poche goleade, ci sono state sempre critiche, la stampa e i tifosi badano al sodo, al numero di gol segnati. Dipende però dalle avversarie, se incontri squadre che giocano a fare la partita o solo a non prendere gol. Con Malta non è stata la migliore Italia del decennio, ma non è stata così negativa. Dobbiamo far meglio ma lo sappiamo».
  
Come fa ad avere sempre lo stesso entusiasmo?
«E’ facile risponderti, perché ci sono tante pause fra una fatica e l’altra della Nazionale e ogni volta che si viene qui ci sono delle novità, la cosa bella di diventare più maturi è la consapevolezza assaporare il valore di questa maglia».
  
Davanti al gol di Pellé, da capitano della Nazionale qual è la sua reazione?
«Le mie centocinquanta gare mi permettono di non fare errori nella dialettica, vorrei passare la mia vecchiaia sportiva in serenità, ci sono momenti e fasi così concitate che uno non se ne accorge neanche. E poi i giocatori di Malta non hanno protestato chissà quanto».


  
Ancora da capitano azzurro, qual è il suo messaggio per la tragedia dei migranti?
«Nello sport, come nella vita, ci sono delle prove che non ti aspetti e che devi superare. La questione va affrontata con tutta l’Europa, è una situazione molto delicata. La storia dei siriani va avanti da tantissimo tempo, l’abbiamo sempre un po’ subita e mai affrontata apertamente».
  
Finale di Conte su Buffon: «Non vorrei fargli torto usando un solo aggettivo, è stato il mio portiere nella Juve ora è il mio portiere in Nazionale».


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