La leggenda di Stanley Matthews

Giocò dal 1931 al 1965, fu il primo a vincere il Pallone d'Oro
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Mentre nel mondo impazza la Grande Guerra, il primo febbraio 1915, a Hanley in Gran Bretagna nasce quella che poi sarebbe diventata una leggenda del football. Terzo di quattro figli, comincia a dare calci al pallone fin da piccolo. Il papà, Jack Matthews, è un pugile e desidera che il figlio prenda la sua strada, Stanley, però, appoggiato dalla madre, vuole diventare calciatore. Dopo gli inizi nell'England Schoolboys, entra a far parte della squadra delle riserve dello Stoke City per poi essere promosso, all'età di 17 anni, in prima squadra. Matthews è un centrocampista, un rivoluzionario dell'epoca, un giocatore che ha uno stile innovativo nello scartare gli avversari. Dopo aver riportato lo Stoke in First Division, nel 1933-34, disputa la sua miglior annata a livello realizzativo che gli valse anche la sua prima chiamata con la maglia dei Tre Leoni. Neanche a dirlo, nel giorno del suo debutto in Nazionale, come un predestinato, entra subito nel tabellino. È suo il terzo dei quattro gol rifilati ai rivali del Galles. Matthews continua a crescere dal punto di vista tecnico ma, purtroppo, a causa dello scoppio della Seconda Guerra Mondiale, la federazione inglese sospende i campionati ufficiali. Rimane fermo dai 24 ai 30 anni e, come tanti altri calciatori, perde il periodo più importante della sua carriera, forse è proprio qui che nasce il mito, forse è proprio qui che inconsciamente capisce di poter andare oltre.

 

DALLO STOKE AL BLACKPOOL - Nel 1946-47 gioca una grande stagione contribuendo al quarto posto della squadra in campionato. Poi, in seguito a delle controversie con l'allenatore Mc Grory, viene ceduto al Blackpool per 11.500 sterline. L'allenatore dei “Tangerines” (in italiano mandarini), Joe Smith, gli domanda: “Hai 32 anni, pensi di riuscire a giocare un altro paio di stagioni?”. La risposta Matthews la darà negli anni. Smith crede molto nel centrocampista dispensandolo da compiti tattici e lasciandolo libero di esprimere il suo gioco come meglio vuole. Perde due finali di FA Cup e, nel frattempo, inizia una dieta semi-vegetariana escludendo del tutto la carne rossa. Lo Stoke prova a riportarlo a casa ma Smith si è ricreduto e gli dichiara: “anche se hai 37 anni, il tuo calcio migliore deve ancora venire”. Detto, fatto. Nel 1953 Matthews guida i Tangerines al trionfo in FA Cup. La finale di quell'anno contro il Bolton, anche se viene decisa da una tripletta di Mortensen, verrà rinominata come “La finale di Matthews”. Nonostante l'età avanzata, Stanley disputa una grande stagione che lo porta a vincere la prima storica edizione del Pallone d'Oro. Trionfa sul fenomeno del Real Madrid Alfredo Di Stefano con 47 preferenze a 44. Gioca altri 5 anni con il Blackpool per poi tornare, alla veneranda età di 46 anni, nella squadra dove tutto era cominciato.

RITORNO A CASA - Allo Stoke gioca nella seconda serie, ma la sua avventura ai massimi livelli non è ancora terminata. Dopo aver centrato la promozione torna in First Division nel 1963-64. Gioca la sua ultima partita con i Potters il 6 febbraio 1965 in una vittoria 3-1 contro il Fulham. A fine stagione viene organizzata una partita in suo onore contro una selezione di stranieri, al termine della gara viene sollevato sulle spalle da altre due leggende come Ferenc Puskas e Lev Jasin. È il calciatore che ha smesso più tardi di tutti, è il primo Pallone d'Oro della storia, è Stanley Matthews.


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