MILANO - «Certo che voglio assistere al parto di Melissa. Voglio vedere tutto». Così Kevin Prince Boateng ha parlato dalla Germania durante un’intervista esclusiva a Verissimo. L'ex giocatore del Milan fra un mese diventerà padre assieme alla sua compagna Melissa Satta. «Le nozze sono in programma nel 2015, dopo il Mondiale», ha proseguito il calciatore. Boateng è già padre di un bimbo nato da una precedente relazione. Melissa però non ha ancoro avuto la possibilità di conoscerlo e frequentarlo. «Non è una situazione semplice, ma ci vuole tempo e pazienza. A volte non bisogna forzare i tempi e lasciare che le cose accadano», ha detto la Satta, accanto al compagno durante l'intervista. «Comunque – aggiunge la showgirl – mi piacerebbe che venisse presto da noi e conoscesse il suo fratellino».
Qualche mese fa, proprio andando a trovare suo figlio, Kevin Prince è stato aggredito da uno sconosciuto. Racconta: «Ero andato a portare i regali di Natale a mio figlio. Uscito da casa sua, mi sono sentito chiamare per nome, mi sono girato e un uomo mi ha sferrato un pugno in faccia, ma – prosegue – sulle ragioni del suo gesto non ho spiegazioni». Melissa Satta aggiunge: «La mia preoccupazione era quella che non si fosse fatto troppo male. Comunque, abbiamo passato il giorno di Natale in ospedale».
Sui temi prettamente calcistici Kavin Prince Boateng risponde ad una serie di domande di stretta attualità. Se gli manchi il Milan (squadra in cui ha giocato fino a poco tempo fa), dichiara: «Certo, io soffro un po’ a vedere il Milan in questa situazione, perché sono ancora un suo tifoso ed è sempre nel mio cuore. Seedorf? Sicuramente meglio come giocatore, perché ha giocato per tanti anni. Come allenatore ha bisogno di un po’ di tempo. Non è facile arrivare in una situazione così al Milan e cambiare le cose in un giorno. Per me può essere un grande allenatore, ma bisogna dargli tempo». Invece su Mario Balotelli, confida: «Secondo me su di lui c’è troppa pressione. Mario è ancora giovane e, se ha la testa sgombra, è un grande giocatore, ma ha troppa pressione sulle spalle. Se tornerei in Italia? Non so. In Germania mi trovo benissimo perché è casa mia, io sono nato qui. Ma nel mondo del calcio non si sa mai. Io ho vissuto tre anni fantastici a Milano ed è sempre nel mio cuore. Vedremo».
Sui prossimi Mondiali di calcio Boateng si sbilancia e dice: «Se gioca Cassano sicuramente la Nazionale italiana può arrivare tra le prime quattro. Antonio è in un momento incredibile. Voglio parlare con Prandelli per dirgli di portarlo in Brasile». E sulla possibilità di portare in Brasile anche Francesco Totti, il calciatore risponde: «Perché no. Lui è ancora forte, anche se ora è un po’ vecchio, ma gioca bene. Anche per la squadra sarebbe un buon segnale, perché lui ha molta esperienza». Infine, qualche tempo fa è stata pubblicata in Germania una foto di Boateng che lo ritraeva ad un controllo antidoping con una birra e la sigaretta in mano. Sulla foto “incriminata” Kevin risponde: «Quando si fa il controllo antidoping spesso si beve una birra, così si va in bagno più velocemente. E, per quanto riguarda il fumo, non è un segreto. Anche se non è la cosa migliore da fare, alla fine di una partita, mi capita qualche volta di fumarmi una sigaretta».
© RIPRODUZIONE RISERVATAQualche mese fa, proprio andando a trovare suo figlio, Kevin Prince è stato aggredito da uno sconosciuto. Racconta: «Ero andato a portare i regali di Natale a mio figlio. Uscito da casa sua, mi sono sentito chiamare per nome, mi sono girato e un uomo mi ha sferrato un pugno in faccia, ma – prosegue – sulle ragioni del suo gesto non ho spiegazioni». Melissa Satta aggiunge: «La mia preoccupazione era quella che non si fosse fatto troppo male. Comunque, abbiamo passato il giorno di Natale in ospedale».
Sui temi prettamente calcistici Kavin Prince Boateng risponde ad una serie di domande di stretta attualità. Se gli manchi il Milan (squadra in cui ha giocato fino a poco tempo fa), dichiara: «Certo, io soffro un po’ a vedere il Milan in questa situazione, perché sono ancora un suo tifoso ed è sempre nel mio cuore. Seedorf? Sicuramente meglio come giocatore, perché ha giocato per tanti anni. Come allenatore ha bisogno di un po’ di tempo. Non è facile arrivare in una situazione così al Milan e cambiare le cose in un giorno. Per me può essere un grande allenatore, ma bisogna dargli tempo». Invece su Mario Balotelli, confida: «Secondo me su di lui c’è troppa pressione. Mario è ancora giovane e, se ha la testa sgombra, è un grande giocatore, ma ha troppa pressione sulle spalle. Se tornerei in Italia? Non so. In Germania mi trovo benissimo perché è casa mia, io sono nato qui. Ma nel mondo del calcio non si sa mai. Io ho vissuto tre anni fantastici a Milano ed è sempre nel mio cuore. Vedremo».
Sui prossimi Mondiali di calcio Boateng si sbilancia e dice: «Se gioca Cassano sicuramente la Nazionale italiana può arrivare tra le prime quattro. Antonio è in un momento incredibile. Voglio parlare con Prandelli per dirgli di portarlo in Brasile». E sulla possibilità di portare in Brasile anche Francesco Totti, il calciatore risponde: «Perché no. Lui è ancora forte, anche se ora è un po’ vecchio, ma gioca bene. Anche per la squadra sarebbe un buon segnale, perché lui ha molta esperienza». Infine, qualche tempo fa è stata pubblicata in Germania una foto di Boateng che lo ritraeva ad un controllo antidoping con una birra e la sigaretta in mano. Sulla foto “incriminata” Kevin risponde: «Quando si fa il controllo antidoping spesso si beve una birra, così si va in bagno più velocemente. E, per quanto riguarda il fumo, non è un segreto. Anche se non è la cosa migliore da fare, alla fine di una partita, mi capita qualche volta di fumarmi una sigaretta».