ROMA - La uno, la due o la tre? Si rischia (tutto per tutto) e però non basta: perché il mercato non è un quiz, ha domande e offerte, ha variabili impazzite, ha giochi (insospettabili) delle parti e poi rialzi e volontà che mutano da un giorno all’altro. La (busta) uno è quella di Piotr Zielinski (22), un talento da far sbocciare, un affare a metà: perché sarebbe tutto scritto e fatto - e da poco meno d’un mese - se la logica avesse trionfato. Invece nella uno c’è scappata la sorpresa (Liverpool) che ha corteggiato da lontano e poi non è riuscito ad avvicinarsi all’offerta del Napoli: quindici milioni in contanti, che sarebbero stati consegnati da... Zuniga, dirottato al Watford. Gli Europei hanno complicato la questione e la risposta è rimasta sospesa nell’aria: il Napoli è fiducioso, l’Udinese anche, ma Zielinski è in piena riflessione, ha scoperto del sondaggio del Milan, ha capito che Liverpool è lontana, e sta indugiando con se stesso. E’ per questo motivo - e forse per altro ancora - che ieri pomeriggio, ad un certo punto, sono partiti messaggi, whatsapp, telefonate (stroncate sul nascere) e una serie di segnali di fumo difficili da decodificare: Giuntoli e Bartlomjei Bolek hanno consumato un pomeriggio intero assieme, per cercare una intesa (problematica), per rimuovere quella cortina creatasi chissà perché. C’è stato un summit in piena regola, che ha confezionato soltanto una situazione interlocutoria, che non ha scacciato via le nubi, che però ha anche consentito di riaprire un dialogo che sembrava chiuso. Non c’è alcuna fumata, né bianca né azzurra né grigia, ma siamo prossimi alla sentenza, perché il tempo va rispettato, almeno quanto i club coinvolti: le porte di Castel Volturno restano aperte, sino a prova contraria e a quel punto sarebbero tutti felici e contenti.