ROMA - «Direttore, don't worry: l'anno prossimo sarà tutto diverso». La promessa è arrivata prima delle vacanze, quando il futuro appariva nebuloso e l'umore aveva raggiunto il prezzo del petrolio: minimi storici. Edin Dzeko ha detto a Sabatini che vuole restare alla Roma e gli ha anche spiegato perché.
TRADIZIONE. La storia personale ne asseconda i propositi. Nelle sue seconde stagioni, sia al Wolsfsburg sia al Manchester City, Dzeko è stato un fattore trainante delle rispettive vittorie: Bundesliga conquistata per la prima volta dal suo club da una parte, Premiership festeggiata dopo 44 anni dall'altra. Ventisei gol nel primo caso, quattordici nel secondo. Insomma, magari ha ragione lui e merita di essere creduto.
L'ANNUNCIO. «Dzeko rimane alla Roma, non ci sono trattative» ha tuonato senza mezzi termini il manager Irfan Redzepagic. In realtà nessuno può dare certezze, né la Roma né Dzeko, perché se arriva la proposta che accontenta tutti il trasferimento potrà concretizzarsi. Delle opzioni plausibili, ad oggi, Dzeko valuterebbe solo l'Inter, dopo la telefonata ricevuta in pri mavera da Roberto Mancini. Ma la reunion tra i due può verificarsi solo in caso di partenza di Icardi.
SONDAGGI. Nel frattempo la Roma osserva i flussi. Ha avuto qualche contatto con le squadre inglesi di medio livello, dal West Ham al Sunderland, e cercherà di capire se esistono i margini per un'offerta incoraggiante: almeno 15 milioni di euro. Soltanto in quel caso tratterebbe la cessione di Dzeko, su cui Spalletti si è espresso pochi giorni fa in maniera inequivocabile: «Edin non ha avuto dal suo allenatore la fiducia di cui aveva bisogno. Ma nella prossima stagione l'avrà».
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DZEKO, QUALE FUTURO?