© REUTERSPARIGI (Francia) - Michy Batshuayi raccontato attraverso il suo mondo. Il bomber del Marsiglia, attaccante del Belgio di Wilmots all’Europeo in Francia, è il giocatore su cui la Juventus ha puntato cercando di investire su due aspetti: quello tecnico e quello umano. Come ha deciso di fare da un po’ questo ciclo Juve con Andrea Agnelli al vertice, Beppe Marotta amministratore delegato, Fabio Paratici direttore sportivo e il contributo di esperienza che può dare un vice presidente come Pavel Nedved. Il mondo di Batshauyi, per dirla tutta, è fatto di calcio, campo, ma anche di affetti e venature molto personali in cui non si può entrare perché il ragazzo è riservatissimo. Una delle ragioni per cui ha costruito un grande rapporto con il suo manager Meissa N’Dyaie è proprio per il rispetto reciproco con cui vivono la loro esperienza professionale: in totale sintonia nelle scelte, come anche questa vicenda di mercato, cruciale per la carriera del ragazzo, dimostra.
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SUPERATO L'ATLETICO - Ma ci sono fessure attraverso le quali pezzetti del mondo di Michy emergono dalle rete. Come un pallone dei suoi scagliato dentro la porta del portiere avversario di turno. E viene fuori un bel personaggio, tra i suoi idoli, la sua musica, le sue letture, le sue attenzioni. Perché un campione, o uno che ha intrapreso la strada per diventare un campione, comincia da queste piccole cose, dalla serietà con cui si allena e si impegna, con una vita sana. I gol, i 65 gol in 161 partite tra i campionati in Belgio (Standard Liegi) e Francia (Olympique Marsiglia), che ha cominciato a segnare quando non aveva ancora 18 anni, cominciano da lì. E se inizi da lì, puoi trovare la Juve. Che ora ha superato l’Atletico Madrid e deve mettersi alle spalle solo il West Ham, alzando la posta di 2-3 milioni. Il Marsiglia è pronto a chiudere
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