NAPOLI - El Pipita è d’oro: e il concetto è certificato dai fatti, dal rendimento, dal valore assoluto, dalla qualità indiscutibile, dall’autorevolezza che si confonde con l’autorità. El Pipita è un «mostro»: e lo dice il campo, in Italia e in (Coppa) America, in quest’annata da restare incantati, nella capacità di segnare in qualsiasi modo, contorcendosi e avvitandosi intorno a un talento smisurato come l’offerta scandita ad alta voce da Aurelio De Laurentiis per tenerlo con sé, nel Napoli, e non indurlo in tentazioni.
«I SOLDI SUL TAVOLO». Perché prim’ancora che si scatenasse (ancora) in Nazionale, Sua Maestà ha afferrato dal vivo il senso compiuto di un’Idea, ha colto il desiderio senza limiti del Napoli di trasformare la Storia in Leggenda, ha ascoltato e (virtualmente) ha visto ciò che De Laurentiis ha raccontato - senza dovizia di particolari - ai cronisti, nella conferenza dell’11 giugno ad Ischia: «Ho messo i soldi sul tavolo».
DE LAURENTIIS: «VOGLIAMO IMMOBILE»
LE CIFRE. Il mercato ha regole bizzarre, spesso incontrollabili, e Aurelio De Laurentiis ha giocato d’anticipo, è andato a toccare le corde del cuore di Higuain («tu qui puoi diventare il Maradona del Terzo Millennio») e poi ha provveduto a scendere concretamente sul piano economico, rivedendo e ritoccando quel contratto in scadenza nel 2018 e pronto a essere riverniciato (almeno) fino al 2020: sei milioni e mezzo netti, per i prossimi quattro anni, fanno complessivamente ventisei milioni di euro, dunque un costo complessivo per il club (oneri fiscali compresi) da raddoppiare.
LA SQUADRA. Ma un incontro è utile per parlarsi senza schermo e senza limiti, per raccontarsi tutto ciò che si può, per entrare nelle pieghe del futuro e sussurrare a «El Pipita», affinché non abbia sospetti, le strategie. E nel Progetto - chiaramente - c’è anche altro e i fatti, separati dalle opinioni, hanno sostenuto la bontà di una filosofia dalla quale il Napoli non intende discostarsi, perché la volontà rimane quella di essere protagonista, di avere un ruolo tra le stelle, di consentire a Higuain di sentirsi al «centro» di un’Eccellenza che intende rimanere competitiva e ai livelli di questi ultimi sette anni, vissuti tra l’Europa League e la Champions, con irruzione pure nella corsa-scudetto. Il Napoli che verrà non intende smarrire le proprie ambizioni e la prova-provata è nella resistenza fiera al muro contro muro in alcune situazioni delicate che il mercato ha già presentato, come da consuetudine...
L’ATLETICO. L’unica «nemica» insuperabile, indiscutibilmente imbattibile è la clausola rescissoria, quei 94 milioni e 736 mila euro che rappresentano il passepartout per prendersi El Pipita e portarselo via senza ulteriori discussioni. L’estate è (ancora) lunga e la Coppa America sta per finire: saranno giorni complicati, ma in quelli già vissuti non sono serviti i messaggi inviati dalla Madrid dei «colchoneros», che pure si sono spinti a sessanta milioni più Kranevitter. Il Napoli è rimasto impassibile, non ha raccolto le voci, non ha alimentato dialoghi, se n’è stato distante e fiducioso aggrappato alle sensazioni di quella sera, in cui De Laurentiis ha «messo i soldi sul tavolo» e Higuain gli ha lasciato una speranza. «Perché lui qui diventerebbe ciò ch’è stato Diego Armando Maradona».
«RIFIUTATA OFFERTA PER GABBIADINI»
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