NAPOLI - Si chiamano (anche queste) marcature preventive: ed è scattata in tempi non sospetti; quando ancora non c’era all’orizzonte il mercato; quando el Pipita era alle spalle di Nordahl e di se stesso, della sua ombra che s’è allungata sulla Storia del calcio italiano: «Io sul tavolo ho messo i soldi». E poi altre cose ancora: perché nel colloquio diretto con el Pipita, Aurelio De Laurentiis è andato a toccare le corde del cuore e anche quelle dell’orgoglio, ne ha sollecitato una scelta di vita per sé, per la sua figura (imponente) d’eroe d’una
HIGUAIN: «TIFOSI DEL NAPOLI, STATE TRANQUILLI»
FOTO, HIGUAIN SHOW IN COPPA AMERICA
I SOLDI - La differenza, a quei livelli, non è nei cinquecentomila euro in più (o in meno) ma nella qualità della vita, nelle soddisfazioni da cogliere, nelle motivazioni: il Napoli è andato (ben) oltre i cinque milioni e mezzo attuali, ha sparso altro danaro nel contratto in scadenza nel 2018 e, volendo, rinnovabile ancora; e De Laurentiis, che con el Pipita s’è soffermato senza indugi, ha cercato di offrirgli una lettura ampia del futuro, tentando di guidarla anche attraverso riflessioni laterali al calcio. E, però, non è stato (chiaramente) abbandonato l’aspetto economico, rilanciando prepotentemente, mostrando la volontà di trattenerlo su quel trono ch’è il san Paolo e che sette giorni fa è stato avvolto in uno slogan: «Lui qui è pronto per diventar leggenda, il nuovo Maradona. Sento che non tradirà l’affetto di Napoli. Io ho messo i soldi sul tavolo».