MILANO - Segnali di addio. O meglio segnali di un giocatore che ha una gran voglia di fare le valigie e andarsene. Quei segnali li ha lanciati Bacca, direttamente dagli Stati Uniti dove questa notte, con la sua Colombia, ha affrontato il Perù nei quarti di finale della Coppa America. «So che ci sono offerte e interessi da parte di diversi club importanti in Spagna, Inghilterra, Germania e Francia - ha spiegato l’attaccante su “Marca” - alcune di queste società hanno già parlato con il mio agente, ma io non voglio avere distrazioni e affronterò il discorso solo una volta concluso il torneo. La mia priorità è il Milan, con cui ho 4 anni di contratto, ma non so se siano disposti a cedermi». Il messaggio, seppur indiretto, è sufficientemente chiaro: mi vogliono in tanti, sono pronto ad ascoltare tutti e, quindi, a scegliere la soluzione migliore. Che, dal suo punto di vista, non sembra essere quella di rimanere a Milano.
DISTACCO - Per la verità, non c’è nulla di sorprendente nelle parole di Bacca. Nonostante numeri da bomber vero, infatti, la scintilla con l’ambiente rossonero, partendo dai compagni fino ad arrivare ai tifosi, non è mai scoccata. «Ho segnato 20 gol, ma quella con il Milan non è stata certo la mia annata migliore», ha ammesso il colombiano, che invece ha parlato con nostalgia di Siviglia, vale a dire il palcoscenico su cui si è messo in luce. «Lì ho passato i miei anni più belli e ho dato in assoluto il meglio. Con l'aiuto di Dio, mi piacerebbe tornare, e so che al Siviglia troverei la porta aperta. Anzi, sono sicuro che un giorno accadrà». Insomma, nelle dichiarazioni di Bacca non c’è traccia di affetto nei confronti del Diavolo, ma una netta sensazione di distacco.
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