ROMA - Il silenzio della Lazio in attesa dell’annuncio, previsto (si spera) nelle prossime ore se Marcelo Bielsa avrà firmato nella notte, come è scontato, il contratto. Per effetto del fuso, cinque ore di differenza, l’incontro tra «El Loco» e Armando Calveri, segretario del club biancoceleste, non era ancora terminato alle undici di sera italiane. Accordo raggiunto, operazione chiusa e soltanto da formalizzare. Una missione a cui non ha partecipato il ds Tare, perché tutto era definito, anche se è rimasto qualche dubbio sui dettagli.
LAZIO, BIELSA ORMAI AD UN PASSO. TARE: «SIAMO MOLTO VICINI»
Bielsa ha chiesto un contratto annuale, Lotito proponeva un biennale e stava ancora cercando di inserire un’opzione per il rinnovo sino al 2018. Un modo per tutelarsi in caso di stagione positiva e di un eventuale corteggiamento di qualche top club europeo. Marcelo, però, ha una sola parola e non viene meno. Se si trova bene, non scappa. Se non funziona, ti può piantare in asso e mollarti nel giro di un minuto, come accadde l’estate scorsa a Marsiglia, dove il Velodrome lo amava.L’intesa si verificherà nel tempo. Tutti si chiedono quanto potrà durare con Lotito. In realtà l’interrogativo è un altro. Che tipo di Lazio uscirà dal mercato e con quali ambizioni? Bielsa è un maestro di calcio, una formidabile suggestione, capace di riportare i tifosi allo stadio Olimpico se allenerà una squadra competitiva.
Lotito aveva bisogno di un uomo di calcio e di esperienza, voleva svoltare dopo dodici anni, cambiando la Lazio.
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