TORINO - "Finalmente. Tra l'esperienza di Totti e la mia ci sono punti di incontro, ma anche diversità sostanziali. Ma sono molto contento per lui e per la Roma per questo passo compiuto insieme". Così Alessandro Del Piero, a margine della presentazione di una mostra, a Torino, per i 70 anni della Vespa.
LA SUA JUVE - "Vincere la Champions non è semplice per nessuno, anche per chi investe il doppio della Juventus: un ultimo passaggio che non è semplice da fare. Non credo - ha aggiunto - che la Juventus abbia bisogno di autostima, negli ultimi due anni la sua importanza a livello internazionale è cresciuta: lo scorso anno è arrivata in finale un po' sorprendendo, quest'anno si è fermata a 30" dal passaggio degli ottavi con il Bayern Monaco, una squadra che ha investito molto. La consapevolezza e l'autostima ci sono".
I CINESI - "E la Juve, come altre società e come tutto il calcio italiano - ha proseguito l'ex capitano bianconero - è un grande brand a livello mondiale. Forse la Serie A ha perso fascino rispetto agli altri campionati: servono i risultati a livello internazionale. Milan e Inter ai cinesi? Credo faccia parte della modernizzazione, anche se forse non è il termine giusto. Ci stiamo adeguando alla Premier League".
FRANCIA FAVORITA - Agli Europei, "l'Italia parte nelle condizioni ottimali: non è favorita, la pressione è quella giusta, il gruppo è forte, solido, che ha idee chiare e comunica nello stesso modo, calciatori e allenatore. L'unione d'intenti è fondamentale. Abbiamo visto nel corso degli anni che tutto è possibile - è la sua analisi - ancora di più all'Europeo. Basta pensare alla Grecia e alla Danimarca: quando sei unito contro tutti ogni traguardo è possibile, anche se la Francia è, tra le quattro favorite, quella che ha qualcosa in più delle altre".
LA 10 - Del Piero ha scherzato sulla mancanza di un numero 10 nella Nazionale di Conte: "Mi aspettavo una convocazione da parte del ct: me la meritavo, da ex compagno e amico". E dopo Euro 2016, "Ventura - dice Del Piero - ha tutte le caratteristiche per fare bene in Nazionale o anche in una grande squadra".