Grand’Italia Conte: Florenzi, Giovinco e Pellé superstar

Per arrivare sino in fondo bisognerà eliminare le più forti. Se i club lasceranno lavorare in pace il ct e la pianteranno di ostacolarne il cammino, in giugno l’Italia ci farà divertire
Grand’Italia Conte: Florenzi, Giovinco e Pellé superstar© lapresse
di Xavier Jacobelli
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ROMA - Bisogna fare i complimenti a Platini e a Collina per gli arbitri incapaci che mandano in giro a far danni in Europa, come l'impresentabile tedesco Brych che ha annullato il gol regolare di Florenzi. E' la seconda volta che l’Italia subisce un torto simile: era valida anche la rete di El Shaarawy alla Croazia. Questa Uefa è davvero ridotta alla canna del gas e non soltanto per la grane del suo presidente. Tant’è.  
Perché più forte anche dell’arbitro inetto è stata l’Italia di Conte che ha scardinato il bunker di una Norvegia giustamente spedita agli spareggi, non meritando di andare agli Europei per via del suo catenaccio infame. Un tiro in porta e un gol hanno fatto gli uomini di Hogmo, salvati dalle parate di Nyland prima che Florenzi li raggiungesse e Pellé raddoppiasse. La vittoria sulla Norvegia ha chiuso in gloria un brillante girone di qualificazione: 10 partite, 24 punti, 7 vittorie, 3 pareggi, 16 gol segnati ,7 subiti. Il successo dell’Olimpico conferma la crescita della Banda Conte, sempre più convinta della propria forza e delle proprie possibilità. Ha ragione il ct: per entrare in questa squadra, chi ne è fuori dovrà sudare molto e qualcuno, che è tornato a farne parte come Montolivo, dovrà svegliarsi presto. Uscito il milanista, l’Italia ha cambiato passo e il 4-2-4 si è rivelato micidiale per demolire il muro norvegese. 
Florenzi, Giovinco e Pellè, con De Sciglio e Darmian eccellenti sulle fasce, sono stati i migliori di un’Italia che ha mostrato carattere e non si è disunita nemmeno quando Tettey ha fulminato Buffon, praticamente inoperoso per tutta la partita. E, accanto al gioco che lievita di partita in partita, nella cattiveria agonistica, nella determinazione, nella carica che Conte trasmette ai suoi giocatori affondano le radici di un pragmatico ottimismo per Francia 2016, dove l’Italia non sarà testa di serie per l’astruso meccanismo escogitato dai cervelloni Uefa. Ma non importa. Per arrivare sino in fondo bisognerà eliminare le più forti. Se i club lasceranno lavorare in pace il ct e la pianteranno di ostacolarne il cammino, in giugno l’Italia ci farà divertire.


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