ROMA - Prima squadra, settore giovanile, ma anche e soprattutto scuola calcio. In casa Atletico Ladispoli l'attività di base riveste un ruolo importantissimo all'interno della società. Parlando di obiettivi, progetti e collaborazioni, Enzo Freddi e Stefano Teloni, i due responsabili, illustrano a tutto tondo il mondo pre agonistico biancorosso. “Abbiamo dei programmi che prevedono degli obiettivi mensili per ogni categoria, in cui ogni allenatore lavora seguendo delle linee da noi dettate - spiega Teloni - Poi ognuno è libero di metterci del suo, ma cercando di raggiungere ciò che noi chiediamo. Il lavoro sta portando ottimi frutti, rispetto all'anno scorso abbiamo avuto un numero maggiore di iscritti, passando dagli 85/90 ai circa 140 di questa stagione”. “Il bambino è al centro del progetto - continua Freddi - Un progetto che prevede la scuola calcio come un centro formativo, dove al di là del calcio s'insegnino i valori della vita, quali il rispetto per gli avversari, ma anche dei propri compagni”.
COLLABORAZIONI - L'Atletico Ladispoli ha stretto un importante rapporto di collaborazione con la 1vs1 di Maurizio Silvestri, un'accademia che, grazie a vari incontri settimanali, è in grado di accelerare il processo di crescita di ogni singolo bambino: “Tutti i nostri gruppi sono coinvolti in questo progetto, per noi d'importanza fondamentale - afferma Teloni – Inoltre, tutto ciò non va a gravare sulla spesa di ogni famiglia, perché il prezzo d'iscrizione è rimasto lo stesso dell'anno scorso. Spero tra qualche mese di vedere importanti risultati”. Freddi aggiunge: “Le capacità coordinative e cognitive dei bambini aumentano sensibilmente. Questa avuta da Maurizio è davvero un'idea geniale e validissima”. Il divertimento è la prerogativa principale che dovrebbe vigere in ogni scuola calcio che si rispetti. Non sempre è cosi, ma in casa Atletico Ladispoli è il primo punto che s'intende rispettare. Stefano Teloni spiega come si cerchi un equilibrio tra le squadre in modo da far giocare tutti i bambini: “Abbiamo tre gruppi di 2006, tre di 2007, tre di 2008 e due di 2009; quello che ci preoccupiamo di fare è avere tutti gruppi equilibrati, affinché tutti possano divertirsi giocando lo stesso tempo. Non facciamo selezioni, nessuno deve tornare a casa e lamentarsi perché ha giocato meno di un altro. Questa è la nostra politica”.