BELLEGRA E OLEVANO - E’ stata una settimana incredibile per il Serpentara che ha fotografato perfettamente la beffarda estate del club di Bellegra e Olevano. Ma da queste parti non hanno scelto a caso un leone come simbolo della società e il presidente Luciano Ferro descrive bene quello che è lo stato d’animo del club. «Siamo arrabbiatissimi, ma queste situazioni non ci abbatteranno. La decisione del Tar non è stupefacente solo per l’ambito sportivo, ma anche e soprattutto per quello civile ed economico, visto che nel caso della Paganese stiamo parlando di una società a responsabilità limitata. Comunque domenica inizierà il nostro campionato di Eccellenza con la sfida interna col Monte San Giovanni Campano al quale abbiamo chiesto di poter rinviare la gara per le difficoltà in cui ci troviamo: i ciociari non hanno accettato e forse pensano che avranno vita facile, ma posso assicurare che troveranno pane per i loro denti. Come per tutta la stagione si giocherà a Bellegra (a porte chiuse). E’ presto per dire che tipo di campionato potremo fare visto che la vicenda del ripescaggio ci ha fatto rimanere “appesi” e nell’incertezza per un’intera estate senza alcuna tutela, ma una cosa è certa: sarà dura per tutti contro di noi, ci rimboccheremo le maniche cercando di dare il massimo e onorando come sempre il nome del nostro club. Nonostante le problematiche che abbiamo affrontato, ci organizzeremo per allestire una squadra altamente competitiva: per questo abbiamo scelto un tecnico vincente, di cui riveleremo il nome prossimamente, che questa categoria la conosce benissimo e che con noi tornerà a trionfare».
PROIETTI NELL'AREA TECNICA - Al Serpentara non hanno mai voluto fare proclami perché tra i valori del club c’è una forte cultura del lavoro e la voglia di far parlare i fatti prima ancora che le parole, che tra l’altro in questo periodo avrebbero un peso totalmente superficiale. E’ chiaro che ora bisognerà entrare nell’ottica di disputare un campionato di Eccellenza e la società si affiderà anche quest’anno alla competenza del direttore generale dell’area tecnica Maurizio Proietti per provare a “sanare” sul campo quella che a tutta l’Italia del calcio dilettante è parsa una clamorosa ingiustizia.