CIVITA CASTELLANA - Cittadella, Roma e Soccer Campania sul podio dei pulcini 2005, Roma, Vis Carano Sessa Aurunca e Padova calcio su quello dei 2006. Poi, tutti al quarto posto, e forse l'idea vincente degli organizzatori del torneo dedicato a Federico Casciani e Antonio Baccanari, a Civita Castellana, è stata proprio questa: tutti uguali, nel segno di un football che quando si hanno dieci anni resta ancora un gioco e non una “gara”. Certo, in campo non è mancato l'agonismo, e fra le tante una partita come Cittadella-Roma avrebbe meritato perfino una diretta televisiva, tanto è stata grintosa e appassionante per gli oltre cinquecento spettatori che hanno affollato le tribune del Madami, teatro delle ostilità concesso dal Flaminia Civita Castellana esattamente come l'Amatori rugby civitonico ha offerto il suo campo, l'“Angelelli”, al fine di permettere il regolare svolgimento nell'arco di 48 ore di 120 partite disputate da quattrocento ragazzi provenienti da ogni dove.
IL TORNEO - Da Livorno e da Cittadella, da Padova e dalla Campania, da Roma e dal suo hinterland, per tacere delle squadre della Tuscia che hanno risposto “presente” alla chiamata di chi, in poco tempo, ha ideato e realizzato una manifestazione brillante e priva di pecche, almeno a sentir amabili chiacchiere di genitori e congratulazioni varie esternate, fra gli altri, dal sindaco Gianluca Angelelli e dall'assessore Antonio Zezza, dal delegato regionale Federcalcio Renzo Lucarini e da Vito Di Benedetto, responsabile del settore di base della Federcalcio per l'area di Viterbo. “Tutto molto bello” avrebbe invece affermato uno come Bruno Pizzul, specie nel momento del riposo, fra un match e l'altro e durante il pranzo, coi ragazzi - tutti e nessuno escluso - a far squadra e a cercar complicità fra loro, quasi come accade in un villaggio olimpico. Presenti fra l'altro Pino, il papà di Federico Casciani e Claudia, la mamma di Antonio Baccanari, c'è stato spazio praticamente per tutto, dal ricordo dei due quindicenni morti in un incidente stradale alla spensieratezza di chi è sceso in campo, dal contributo dei 24 tutor che hanno accompagnato passo dopo passo altrettante compagini ai cuochi, allo staff organizzativo, ai genitori che hanno lavorato dietro le quinte, a chi ha capito la filosofia di una kermesse che, appena conclusa, ha portato molti a chiedere di replicare quanto prima un evento del genere. Perché la base del calcio è questa, e scavalca sempre i risultati, le classifiche, i numeri.