ALBANO LAZIALE - L’Albalonga continua a sperare. La squadra di mister Franco Rofena è ai limiti della “zona rossa”, ma al momento è ancora impegnata nella risalita. Cinque punti separano i giovani castellani dalla salvezza diretta e il tecnico appare fiducioso. «I ragazzi nell’ultimo periodo stanno interpretando bene le partite, anche se siamo un po’ corti come rosa. Il gruppo ha tirato fuori la determinazione e la voglia di lottare che servono in questo genere di campionati, in special modo in questo girone dove nessuna partita è scontata».
GUARDIA ALTA - A tal proposito domenica l’Albalonga sarà ospite della Vivace Grottaferrata ultima della classe e quasi spacciata. «Ma guai a noi se pensassimo di andare a fare una passeggiata – avverte Rofena – La Vivace ha pareggiato nelle ultime due partite con San Donato e Ferentino, squadre che ci precedono in classifica, e in precedenza ha battuto anche la Nuova Tor Tre Teste, attuale seconda, oltre ad aver vinto all’andata sul nostro campo per 2-1. Insomma una squadra che non ha affatto mollato e che tra l’altro in questo momento non hanno davvero nulla da perdere: sono convinto che metteranno in campo tutto il loro orgoglio. Per noi è la classica “partita-trappola”, dobbiamo andare a Grottaferrata per cercare di fare la nostra gara».
PUNTO STRAPPATO - Nel turno precedente l’Albalonga ha strappato uno 0-0 interno contro l’Atletico 2000, un pareggio che mister Rofena commenta così: «Abbiamo avuto di fronte un avversario che meriterebbe una classifica migliore di quella che ha. L’Atletico 2000 è una squadra ordinata, con buone qualità e ben allenata quindi lo 0-0 di domenica scorsa è sicuramente positivo. Il primo tempo è stato piuttosto equilibrato anche se noi abbiamo avuto una ghiotta occasione, poi nella ripresa hanno spinto di più gli ospiti costruendo anche loro delle buone opportunità, ma credo che alla fine il risultato di parità sia quello più giusto. Un’iniezione di fiducia per il nostro gruppo e un piccolo segnale di continuità dopo la vittoria del turno precedente con il San Lorenzo».