ROMA - Mattia Ciampini, difensore classe ’91, si è trovato più volte ad un passo dal sogno di diventare calciatore ad alti livelli, senza però riuscirci. Non per suoi demeriti, chiaramente. Perché se un ragazzo fa tutta la trafila delle giovanili da sotto età, vuol dire che la stoffa ce l’ha. Eccome se ce l’ha. Il passaggio di Ciampini dal settore giovanile della Romulea (dove è stato allenato anche da Andrea Stramaccioni, attuale tecnico del Panathinaikos) a quello della Vigor Perconti doveva essere il primo passo. E invece si è rivelato un imbuto senza sbocchi. Per quattro volte vennero a visionarlo osservatori, esprimendo pareri eccellenti. Ma la dirigenza non prese in considerazione le proposte. Sfumarono così, oltre ad una possibilità di ingaggio, anche due tornei di Viareggio.
ALLA CISCO ROMA - La proverbiale goccia che fece traboccare il vaso fu l’esperienza alla Cisco Roma. Dopo il ritiro estivo sembrava tutto pronto per il definitivo lancio di Mattia Ciampini, terzino su entrambe le fasce o difensore centrale. Ma la rivoluzione a livello societario mandò di nuovo tutto all’aria. La pazienza del ragazzo e della sua famiglia, costretta anche a sopportare difficili prove extra-campo, arrivò al termine, e Mattia decise di abbandonare la sua grande passione.
NUOVA VITA - Dopo tre anni e mezzo, però, la fiamma si è riaccesa. In periferia. All’Alberone. In Promozione, girone C. A dicembre poteva anche scapparci il salto di categoria, ma il solito contrattempo ha rinviato tutto. Ieri Ciampini, che è amico da molti anni di Stefano Sabelli che più volte ha espresso perplessità sulla mancata carriera di Mattia, ha segnato il gol del vantaggio per i suoi, ripresi e superati poi dalla Vigor Perconti. La consolazione del gol di certo non lo ripaga delle tante delusioni passate. Uno dei tanti, troppi casi in cui una carriera promettente non ha avuto la possibilità di sbocciare.