MONTEROTONDO – C’era una volta il Monterotondo che stupiva tutti in serie D, con l’Attilio Gregori che si rispetti andava su ogni campo imponendo gioco e dettando legge. Del Monterotondo l’Aprilia, ed il Quinto Ricci, serbano ancora un ricordo lugubre. Oggi tutto questo non c’è più. Il Città di Monterotondo non ha saputo salvarsi sebbene avesse Toscano e Di Francesco nelle sue fila, il Monterotondo calcio, invece, ha scommesso sui giovani locali. Perdendo.
SGHERRI –«Questa retrocessione è figlia di tanti errori, da parte di tutti, che ci sono stati quest’anno. Anche a Monterosi, nell’ultima partita, eravamo andati in vantaggio, non abbiamo saputo mantenerlo e siamo stati puniti». Annus horribilis per i ragazzi dello scalo. «Ad un certo punto pensavo di essere su Scherzi a parte – commenta amaramente Stefano Sgherri – visti i tanti punti gettati al vento negli ultimi minuti o per decisioni arbitrali quantomeno dubbie. Quello che ci ha condannato, però, è stato il girone d’andata con 5 punti fatti in 15 giornate. Nel ritorno non posso dire a ai miei ragazzi, vista la media punti effettuata».
FIOCCHETTA – Da Sgherri a Alessandro Fiocchetta il passo è breve. «E’ andata male, abbiamo sciupato una rincorsa di 5 settimane con 10’ di follia collettiva». Il mister si riferisce ai due gol presi in avvio di ripresa a Pisoniano e all’espulsione di Colombini. «In 1’ è cambiata la storia della stagione – continua il mister eretino – perché avrei voluto cambiare Palomba con Egidi invece il gol subito, l’espulsione di un centrocampista, mi sono trovato a dover cambiare una punta per una punta, un controsenso se devi recuperare». La verità è che, infortunati Federici ed Egidi, il Monterotondo è arrivato a quest’ultimo appuntamento senza un attaccante di ruolo, e questo è tutto dire. «Ho provato la carta Politanò ma, sinceramente, lui è un difensore centrale e là davanti faceva fatica». Cosa è mancato per salvarsi? «E’ mancata anche l’esperienza per poter gestire un certo tipo di situazione. Ma sono mancate anche altre cose».