Il sesto posto vale la Champions? Il chiarimento della Uefa

Ci potrebbe essere un'opzione in più per la grande competizione europea: ecco il meccanismo e gli incastri
Giorgio Marota
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ROMA - A Nyon si sono resi conto che il caso italiano - tre semifinaliste nelle coppe più un bonus legato al ranking per federazioni - è più unico che raro. Insomma, potrebbe fare scuola nei prossimi anni oltre ad alimentare un caos interpretativo. Ecco dunque un chiarimento, al momento informale e in attesa di essere scritto in una circolare, che approfondisce un quesito centrale nei dibatitti sulla corsa europea: quante squadre si qualificherebbero per la competizione più importante nel caso in cui Roma o Atalanta vincessero l’Europa League finendo in una posizione che tramite il campionato garantirebbe loro già il pass Champions? 

Champions, l'opzione sesto posto: come funziona

La risposta è sei. Il posto extra che l’Italia ha già matematicamente conquistato davanti a Germania, Inghilterra e Francia nel torneo col nuovo format a 36 club (classifica unica, poi playoff o direttamente gli ottavi), si aggiungerà solamente a giochi chiusi ed è una sorta di diritto intoccabile acquisito per meriti sportivi. Se uno tra De Rossi e Gasperini dovesse quindi tornare a casa con il trofeo da Dublino, il 22 maggio, chiudendo la Serie A al 5° posto, andrebbe ad aggiungersi al poker di squadre in testa ma permetterebbe pure alla sesta di qualificarsi. Semplificando il concetto, l’talia potrebbe trovarsi con questo bottino: 4 posti dal campionato, 1 per la detentrice dell’Europa League e 1 grazie al ranking Uefa. La prospettiva è invitante non soltanto per i giallorossi o per la Dea - avrebbero almeno tre strade per raggiungere l’obiettivo: 5° posto, Europa League o 6° posto se l’altra conquista Dublino e arriva 5ª -, ma pure per Lazio, Napoli e Fiorentina che ambiscono da sempre a quello stesso traguardo pur considerandolo fino a ieri una chimera. Battendo stasera il Verona, ad esempio, i biancocelesti si ritroverebbero momentaneamente sesti e con un calendario in discesa viste le sfide con Monza, Empoli, Inter già campione e Sassuolo, tre delle quali all’Olimpico. A quel punto dovrebbero tifare per un successo internazionale della Roma... ma questa è un’altra storia. Battendo la Dea nel recupero, la Viola avrebbe gli stessi punti della Lazio (ora 52) e si ritroverebbe a -2 proprio da Gasp. Insomma, le tre nobili attardate hanno riacceso il lume della speranza. 

Le squadre italiane qualificate in Europa

Resta valido l’assioma che il regolamento illustra con chiarezza, almeno in questo caso: la tavola è apparecchiata per otto, con due ripartizioni possibili. La prima: con la 6ª in Champions porteremmo solo una in Euroleague e un’altra in Conference. La seconda: con 5 in Champions la suddivisione resterebbe 5+2+1. Il totale fa sempre 8. La Serie A può invitare però al banchetto fino ad altri due amici grazie a delle combinazioni particolari: arriverebbe a 10 se due italiane vincessero Europa League e Conference piazzandosi entrambe dall’8° posto in giù; toccherebbe invece quota 9 se la Fiorentina conquistasse la Conference restando fuori dalla top 8. Infine se la Viola terminasse 8ª e conquistasse il suo trofeo entrerebbe in Euroleague, aggiungendosi alle altre qualificate, ma l’Italia non avrebbe rappresentanti nella terza coppa del 2024-25. 

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