MILANO - Ronaldo torna a Milano per incontrare Massimo Moratti ed assistere a Inter-Sampdoria. Inevitabile un salto nel passato, per rileggere i suoi cinque anni in nerazzurro alla luce di Calciopoli. «In quel periodo non potevo immaginare che c'era chi aveva il controllo illegale delle partite e dei risultati - ha commentato l'ex attaccante brasiliano, intervistato dalla Rai -. Non si poteva immaginare che un piccolo gruppo di persone poteva controllare in maniera così importante il calcio italiano. Poi è stato scoperto e in una maniera o in un'altra mi ha dato soddisfazione, è come se avessimo vinto quegli scudetti».
MORATTI - «Ho perdonato Ronaldo per il gol che ha segnato all'Inter nel derby. Gli ho detto che era una rete troppo bella perchè la facesse contro di noi» (ndr, Inter-Milan del 10 marzo 2007 finita 2-1). Lo ha detto Massimo Moratti, al termine del pranzo con José Mourinho. «Ho incontrato Ronaldo che è stato di una simpatia incredibile. Lui e Mourinho - ha aggiunto - sono persone di grande sostanza e questo spiega perchè siano di altro livello».
SULLO SPECIAL ONE - «Con Mourinho è stato un incontro tra amici, fatto di ricordi. Abbiamo rivissuto il 2010 e altri ricordi del passato. Quest'idea è nata un po’ di tempo fa. Un anno fa pensavamo di fare un incontro tra quelli che avevano vinto la Champions. Poi ci siamo organizzati per questo sabato. Tra noi è stata una cosa molto piacevole. Un'Inter competitiva come quella di Mourinho? Dovete chiederlo ai nuovi responsabili - ha aggiunto Moratti -. Mou ha detto che all'Inter è arrivato professionista e se ne è andato interista? Bella come cosa. È stato molto gentile e lo ringrazio. È un po’ lo spirito dell'Inter però, chi ci vive dentro può aver girato tutte le squadre del mondo, ma poi i problemi dell'Inter lo obbligano a sentirsi più interista». Sul futuro del tecnico portoghese, Moratti non si è sbilanciato: «Non so se andrà al Manchester United, non sono sicuro, non vuole dirlo a nessuno».
SUL MOMENTO NERAZZURRO - «Io sono tifoso dell'Inter, non sono un cinico ex professionista. Non lo sono mai stato. Mi è capitato di fare il presidente ma sono un tifoso. Fa male vedere alcuni risultati, ma ogni domenica si spera che sia quella giusta per ripartire, come capita a tutti, allenatori, giocatori e presidenti. Non perdi mai la fiducia, nemmeno di fare cose impossibili. Inter-Samp? Mi aspetto che siano concentrati fino all'ultimo minuto. Juve? C'è prima la Samp».
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