ROMA - Agli atti dell'inchiesta sul calcioscommesse c'è "la prova positiva" del fatto che Antonio Conte "nulla fece di quanto in suo potere" per assecondare le combine. Lo si legge nella memoria con la quale i difensori del commissario tecnico della Nazionale hanno chiesto l'archiviazione, documento consultato dall'Ansa. In Novara-Siena "l'unico calciatore del Siena che avrebbe potuto contribuire" alla presunta combine (Carobbio) fu tenuto dallo stesso Conte "in panchina per quasi tutta la partita, entrando in campo sul risultato di 1-2" a "obiettivo degli zingari già raggiunto". La difesa scrive che, "tirando le fila della logica accusatoria, Conte dovrebbe essere processato nonostante emergano, da subito, una serie di circostanze anomale che paiono minare irrimediabilmente l'impalcatura accusatoria proprio in considerazione di quella necessaria prognosi di ragionevole certezza dell'affermazione di responsabilità".
«CONTE ESTRANEO AI FATTI» - Per l'avvocato Leonardo Cammarata, appare infatti pacifico che "non vi sia alcun collegamento tra Conte e l'organizzazione degli scommettitori" e che l'allora allenatore del Siena "non fosse consapevole del fatto che alcuni giocatori della sua squadra avessero contatti con costoro". Il legale sottolinea anche come "la partita Novara-Siena non sia stata considerata una partita "truccata" dalla giustizia sportiva" e che a proposito del match "non risulti alcun elemento a carico dei soggetti che necessariamente avrebbero dovuto essere coinvolti".
ALBINOLEFFE-SIENA - Per quanto riguarda Albinoleffe-Siena, Cammarata osserva che l'ex portiere Coppola "riferisce che Conte spronò la squadra alla vittoria, selezionando i giocatori più motivati" e Filippo Carobbio stesso riferisce "di un Conte che si sarebbe limitato passivamente a prendere atto della decisione della squadra nonostante venga sempre descritto come un accentratore".