ROMA - La Lazio è indignata, furiosa, in silenzio. Un silenzio assordante e comprensibile. Si sente accerchiata. Da quando ha chiuso il campionato al terzo posto, centrando la qualificazione ai preliminari di Champions, è successo di tutto. L’attacco di Federbet, l’avviso di garanzia per tentata estorsione notificato a Lotito dalla Procura di Napoli, le perquisizioni della Digos a Formello, il monito di Malagò, presidente del Coni, e adesso anche le voci e le incertezze sulla licenza Uefa con il rischio di un’estromissione dalle Coppe europee della prossima stagione. Rischi, codice sportivo alla mano, per adesso remoti, per non dire inesistenti. A Formello sono tranquilli, senza preoccupazioni, convinti di non rischiare alcuna esclusione: il 18 o il 19 agosto la squadra di Pioli affronterà i preliminari di Champions e in base al piazzamento raggiunto in campionato Lotito e il ds Tare, in sintonia con il tecnico, stanno impostando la campagna acquisti. Eppure se ne parla, sono uscite indiscrezioni. [...]
RISCHI - Per la Lazio sarebbero collegati ai nuovi atti sul caso Mauri che dovessero emergere dalla Procura di Cremona in seguito alla deposizione di Ilievski, il capo degli zingari, sui fatti del 2011. Un processo per cui il capitano era già stato giudicato (a livello sportivo) con l’omessa denuncia. La Lazio è tranquilla. Prima di preoccuparsi dovrebbero succedere troppe cose. Nell’ordine: un deferimento disposto da Palazzi con la richiesta di revisione del processo sportivo (sinora l’ipotesi non è contemplata), un’eventuale condanna per illecito sportivo con il coinvolgimento diretto della società (e per adesso non ci sono elementi probatori), tre gradi di giudizio e tutto in poche settimane. La domanda a Formello sorge spontanea. Di cosa stiamo parlando?
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