Calcioscommesse, gara al centro di indagini è Salernitana-Messina

Della partita avrebbero parlato, intercettati, alcuni dei fermati che la davano come combinata. Prime ammissioni
Calcioscommesse, gara al centro di indagini è Salernitana-Messina© ANSA
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CATANZARO - È Salernitana-Messina del 21 dicembre scorso una delle cinque nuove partite al centro degli approfondimenti della squadra mobile di Catanzaro nell'ambito dell'inchiesta della Dda sul calcioscommesse che ha portato al fermo di 50 persone. Della gara avrebbero parlato, intercettati, alcuni dei fermati che la davano come combinata. Gli approfondimenti sono volti ad accertare la veridicità di quanto captato ed eventuali responsabilità. Il Messina è una delle nuove squadre su cui sono in corso accertamenti. Sono 8 le società su cui sono in corso approfondimenti da parte della squadra mobile di Catanzaro e dello Sco in relazione al calcioscommesse, rispetto a quelle emerse con il fermo di 50 persone. Oltre a Salernitana, Benevento e Ascoli, ulteriori accertamenti riguardano Reggina, Messina, Renate, Torres, Viterbese e Nuorese - le ultime due di serie D, le altre Lega Pro - in relazione alle gare: Salernitana-Messina, Ascoli-Santarcangelo, Reggina-Benevento, Renate-Torres e Viterbese-Nuorese giocate tra novembre e gennaio scorsi.

PRIME AMMISSIONI - Tutte conversazioni ormai impresse sui supporti magnetici, ma ancora non analizzate ed approfondite, dalle quali traspare come le cinque partite al centro del mirino fossero considerate aggiustate dai componenti delle due organizzazioni dedite al calcioscommesse. Adesso, quindi, si pone la necessità di riascoltare, trascrivere e verificare quei dialoghi per stabilire la veridicità di quanto captato ed eventuali responsabilità. Un contributo a questo lavoro potrebbe venire dagli stessi indagati, alcuni dei quali, come il dirigente tecnico del Brindisi Calcio Vito Morisco e l'ex presidente del Brindisi Calcio Antonio Flora, hanno già cominciato a fare le prime ammissioni. Atteggiamento che potrebbe far prefigurare una futura collaborazione con gli investigatori. Oltre a questo, c'è tutto il materiale sequestrato nelle perquisizioni fatte ai fermati e ad altri 27 indagati in stato di libertà: fogli, appunti, carte, ma, soprattutto, smartphone e tablet, che nelle loro memorie potrebbero celare spunti e conferme a quanto già delineato. E quello stesso materiale potrebbe fornire indicazioni utili anche su un'ulteriore decina di società, i cui nomi sono ancora rigorosamente riservati ma sulle quali hanno già puntato gli occhi gli investigatori. Lo scandalo, dunque, è destinato ad allargarsi. E lo stesso Roberti non ne fa mistero. "È un'indagine - ha detto - con prove solide che sicuramente avrà degli sviluppi perché i fatti accertati sono in qualche modo fondati".


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