Il costo di Bento
Al momento, il club nerazzurro parte da una posizione di vantaggio, proprio per quanto fatto la scorsa estate. Fosse dipeso da Bento, infatti, sarebbe già stato nerazzurro. Invece, ci fu lo stop dell’Atletico Paranaense. Come forma di compensazione per quel blocco, però, il portiere di Curitiba avrebbe ottenuto una sorta di promessa: a distanza di un anno sarebbe stato libero di scegliere dove andare. Ebbene, siamo ormai arrivati a quella scadenza. E la preferenza di Bento pare continui ad essere l’Inter. Di qui la fiducia di Viale Liberazione di ottenere condizioni favorevoli per chiudere l’affare. L’idea, infatti, è che possano bastare una ventina di milioni (contro i 15 messi sul tavolo un anno fa), nonostante concorrenza e una clausola di uscita da 60 milioni.
La preferenza
Quel prezzo, evidentemente, è inferiore agli oltre 30 milioni per la quotazione sia di Gudmundsson sia si di Buongiorno. Significa che sarebbe meno complicato mettere in piedi l’affare. Anzi, ci sarebbero margini per chiudere la partita senza effettuare prima cessioni. Evidentemente, occorre che tutte le parti rispettino gli impegni presi quasi un anno fa. A quel punto, l’Inter si ritroverà con il futuro della sua porta in casa, ripetendo, in sostanza, lo stesso percorso studiato ormai quasi vent’anni fa per Julio Cesar. Ovvio che la speranza sia quella di raccogliere lo stesso successo.