Roma, operazione gioventù: Mancini e Tonali prime scelte

Monchi cerca giocatori a basso costo e ambiziosi. Il ds rinuncia a Barrios, restano aperte le opzioni Maidana e Verissimo
Roma, operazione gioventù: Mancini e Tonali prime scelte© Getty Images
di Roberto Maida
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ROMA - Non Barrios ma un difensore centrale. Un’operazione a basso costo che possa rinforzare il contingente, in attesa del recupero di Juan Jesus, con contestuale cessione di Ivan Marcano che anche a Bergamo ha dimostrato di non essere adatto al calcio della Roma. Monchi è atteso a Milano nelle prossime ore per le ultime schermaglie di mercato ma ci arriverà dopo la partita di domani a Firenze, decisiva per restare agganciati alla Coppa Italia. A oggi, non ha chiuso alcuna trattativa. Medita, tenendosi in movimento. In ogni caso la sua filosofia è chiara: serve un ulteriore svecchiamento della rosa e soprattutto un abbassamento consistente del monte stipendi, che l’estate scorsa è salito del 7 per cento e che nel 2017, secondo uno studio Uefa, copriva ancora l’83 per cento dei ricavi della società, una fetta enorme se comparata alla media dei club europei.



ANTICIPO - Gianluca Mancini, per età e ingaggio, risponderebbe alla doppia esigenza: recapitare subito un calciatore a Di Francesco senza strozzare il bilancio. Monchi ha provato a convincere l’Atalanta per anticipare una rotta ormai tracciata: prestito subito, riscatto obbligato nel 2020, 1,5 milioni netti a stagione al giocatore. Ma è quasi impossibile che Gasperini dia il via libera a metà stagione. Più verosimile l’arrivo di Iago Maidana, classe ‘96 dell’Atletico Mineiro più volte accostato alla Roma, o dell’altro brasiliano Verissimo, un 1995 del Santos. Non infiammano, ma adesso non è solo un problema di gusti. L’idea dell’ultima ora è il prestito del gigante croato Vida del Besiktas: prestito per 2 milioni con diritto di riscatto.

MOSSE - I filtri sul suo metodo sono comunque fissati. Pallotta gli ha chiesto di abbassare i costi per tenere in ordine i conti a prescindere dall’ottenimento del quarto posto. E’ chiaro che giocare in Champions sia determinante per lo standard finanziario e tecnico che ha fissato il club. Ma il principio, in un’azienda che spende più di quanto fatturi, resta intangibile. Non sono tanto i prezzi dei cartellini a determinare le scelte di Monchi quanto gli stipendi dei calciatori. Così si spiega la sofferta decisione di rinunciare, almeno per ora, a Hector Herrera, che pure è in scadenza di contratto.

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