NAPOLI - Eppure tornano, confinati dietro a pareti bianche, come se fosse un muro di nuvole, con dentro un sogno: e che siano passati quattro o cinque mesi fa niente, anzi meglio in certe situazioni, perché intanto è stato utile guardare meglio. E rieccolo lì, nella sua naturale compostezza di giocar corto o lungo, con quel fisico che non ti colpisce ma con una autonomia atletica da lasciarti senza fiato: e poi è un ragazzino, 24 anni appena compiuti, e lascia immaginare chissà quali margini di miglioramento. Ma poi chi l’ha detto adesso o mai più? Volendo, potendolo fare, si farebbe, uno esce e uno entra, e quel posto che si starebbe liberando, guarda un po’, proprio in mezzo al campo.
CIAK - Stanislav Lobotka non è mai sparito da radar del Napoli, neanche per un istante, l’hanno cercato, trattato, inseguito e poi custodito nella memoria, aspettando un momento migliore: d'estate, fu necessario dedicarsi alla priorità, in quel caso Fabian Ruiz, che altrimenti avrebbero portato via gli altri; ma stavolta, e godendo di quelle scorciatoie costruire all’epoca, se ne può riparlare con il suo manager che su Radio Marte si è spinto oltre: «Sappiamo tutti che ci sono stati dei contatti con il Napoli in estate. Ho sempre detto che il Napoli è la squadra ideale per Lobotka e che Lobotka è il calciatore perfetto per il Napoli». E non si può dire altro, ad esempio, perché certi sviluppi vanno secretati, per serietà, per riservatezza, per la privacy di cui ha bisogno qualsiasi trattativa: Napoli e Celta Vigo hanno ricominciato a dialogare, su basi più concrete e con prospettive diverse, potrebbero essere anche immediate o magari no, servirebbero eventualmente per piantare un seme e poi far germogliare l’accordo a fine campionato.
SI TRATTA - Ma intanto è stato riavvolto il nastro, hanno fissato i paletti, hanno ridiscusso sulla possibilità di rivedere i contenuti della vecchia clausola, hanno ristabilito un contatto mai seriamente perduto e Lobotka si è di nuovo impossessato di quella “centralità” che gli è appartenuta per un bel po’, cinque mesi fa: Giuntoli si è speso parecchio per lui e, nel parlarne con Ancelotti, ha riscontrato lo stesso entusiasmo. Si chiamano convergenze e finiscono tutte lì, nella cabina di regia che rappresenta l’habitat naturale d’un calciatore destinato ad avvicendare o ad affiancare il suo idolo, Hamsik, con il quale condivide (ovviamente) la Nazionale, e che però ha (ovviamente) un costo sul quale doversi concentrare: il Celta è forte di un contratto e soprattutto di una clausola da 50 milioni di euro, una cifra che rischia di diventare un ostacolo serio per concludere l'affare, al quale il Napoli intende approdare ma dopo equilibrata discussione che possa ritoiccare quella cifra verso il basso. E, volendo, si può discutere adesso, magari di prestito oneroso, stabilendo poi il riscatto da pagare a giugno prossimo.
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