Cristiano alla Juve c’è, avanti un altro. Ci sono, da troppi giorni, gli indizi e quasi le certezze. Maurizio Sarri (lui è l’altro) al Chelsea con il contorno di Jorginho per sbloccare quella che - rispetto a CR7 - è stata un’avventura accanto al precipizio. E che ora si sblocca, deve sbloccarsi, perché il tempo è scaduto e perché tra poco avrà inizio la... Premier League. Sappiamo di poter diventare noiosi, ma non mettiamo noi le firme su un’operazione che ha vissuto mille momenti. Semplici, complicati, disastrosi e negli ultimi giorni farciti di fiducia. La chiave è Jorginho sbarcato in Italia dopo aver preannunciato il suo volo dal Brasile, quasi come se dovesse rispondere a una convocazione di mercato.
Togliamo il quasi. Jorginho è il grimaldello: il Manchester City lo ha praticamente preso da un mesetto, poi la situazione si è incagliata per una questione (ufficialmente) di bonus. In realtà, bisogna trovare la soluzione giusta per mettere d’accordo Abramovic e De Laurentiis: esiste una migliore idea di Jorginho, il prediletto di Sarri davanti alla difesa? A quale cifra è una bella domanda perché si sta lavorando sulle ultime carte da consegnare al tipografo per andare in stampa. Ma non andiamo molto distanti dalla verità se diciamo che 55 sono pochi, li offre il City, e 60 potrebbero non bastare. Quindi, occhio, ci sono possibilità che si abbatta quel muro. E comunque Guardiola resta sempre in gioco, in attesa che il Napoli restituisca i documenti firmati e ammettendo che questo gioco di ritardi gli sia piaciuto.
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