ROMA - «Vincenzo Montella ha la nostra fiducia». Dopo la terza sconfitta del Milan nelle prime sette partite di campionato, Massimiliano Mirabelli ha ribadito il concetto già espresso da Marco Fassone. Domenica sera, il conciliabolo fra i dirigenti e l’allenatore sul prato di San Siro. Ieri, pranzo a Casa Milan: Montella, Mirabelli e Mangiarano, braccio destro di Mirabelli, hanno parlato del nuovo preparatore atletico, di che cosa vada e che cosa non vada. Le parole di ad e ds rassicurano l’allenatore verso il derby. Al tempo stesso, Montella sa quanto i risultati decidano le sorti di ogni tecnico: «Sento quotidianamente la fiducia dell’ambiente, la società è molto equilibrata nel valutarmi e nel giudicare. Accetto anche le critiche e le esagerazioni, sono rischi del mestiere. Ovviamente, tutto si rapporta ai risultati». Qui sta il punto e qui stanno gli scenari sui quali i tifosi si interrogano.
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CONTE E RINGHIO - C’è un altro nome e cognome: Antonio Conte. Il 'Sunday Times' ha scritto: l’ex ct se ne voleva andare già in estate, per i dissapori con Abramovich sul mercato, ma è stato frenato dalla pesantissima penale. Poco prima, c’era stata la confessione a Raisport sulla «nostalgia dell’Italia». Conte ha un munifico contratto in scadenza nel 2019: la risoluzione consensuale potrebbe essere la strada. Ci sono anche Mazzarri, libero dopo l’esperienza al Watford; Tuchel, libero dopo l’addio al Borussia Dortmund, ma in corsa per il Bayern; Luis Enrique, ex Barcellona. Nessuno di loro accetterebbe di fare il traghettatore. In casa, il Milan ha Rino Gattuso, allenatore della Primavera... (...)
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