NAPOLI - Il boxing day è un’emozione: e si comincia con il preparare la valigia, ripensando al passato e poi cominciando a costruire il proprio futuro in quell’area di rigore che diventerà un’arena. Fatta, stavolta seriamente, già fatta anche se c’è da risolvere qualche impiccio riguardante i diritti d’immagine. Mancano le visite mediche, e si procederà domani (a Villa Stuart), poi le ultime firme per completare un carteggio già avviato: Pavoletti al Napoli, 16 milioni di euro al Genoa, con promesse - si chiamano bonus - che varranno un bel po’ di soldi per Preziosi ma pure per De Laurentiis...
IL PREMIO - E’ stata complicata, praticamente una trattativa infinita, cominciata nell’agosto scorso, sul suono della sirena del mercato estivo, poi riaperta rapidamente una decina di giorni fa, quando è stato chiaro, ed inevitabile, che serviva una svolta: Milik in “infermeria”, Gabbiadini stordito dal 4-3-3 e un’Idea di calcio che rischiava di restare un’incompiuta. La prima volta d’un genoano al Napoli, nell’era De Laurentiis, ha avuto bisogno d’una serie di appuntamenti per togliere qualcosa alla vecchia offerta (di 21 milioni), perché intanto ne era passato di tempo, e per aggiungere prospettive allettanti per chiunque attraverso quelle voci che nei contratti ormai sono irrinunciabili. Ma i bonus, stavolta, sarebbero stati diversi, avrebbero rappresentato la fiducia cieca di chi cede e di chi acquista in un centravanti ritenuto un avvoltoio: 16 milioni per prendersi Pavoletti ed altri 2 (al Genoa) se quel centravanti riuscisse a raggiungere 10 gol (tutto compreso: campionato, Champions, Coppa Italia). Un gesto di fiducia, un investimento per chiunque, bomber compreso...
Leggi l'articolo completo di Antonio Giordano sull'edizione odierna del Corriere dello Sport-Stadio