INVIATO A CASTEL VOLTURNO - Ieri, oggi e dopodomani: perché il mercato ha tempi variabili, spazi enormi, non si concentra solo nel centro dell’area di rigore (altrui) per rimediare un bomber, non insegue esclusivamente sogni a presa rapida. Il progetto ha ampie vedute e prospettive che vanno al di là dell’ombra di Milik e dei tormenti di Gabbiadini, che pure hanno priorità: ma c’è dell’altro, ovviamente, affinché l’Idea di calcio viva sempre e si alimenti attraverso una serie d’interventi mirati. Il futuro è adesso o meglio è sempre e per opzionarlo bisogna giocare d’anticipo, essere aggiornati, godere di qualche privilegio da costruirsi nella penombra del mercato, che è ufficiosamente lanciato e non ha frontiere: la meglio gioventù è ovunque, in Italia, in Europa, nel Mondo e il Napoli ha lanciato sguardi e strappato promesse, aspettando l’ora giusta. Ce n’è per tutti i gusti: Leon Bailey, 19 anni nello scorso agosto, attaccante dello Genk ed extracomunitario - e in Belgio Giuntoli ci è andato o ha mandato suoi osservatori - sta strappando copertine di giornali in sequenza ravvicinata: è un’ala vecchio stampo, rapidità schiacciante, la giusta dose di malizia e un rapporto ondivago con il gol (otto reti segnate, una in campionato e sette tra qualificazione e gironi di Europa League). E’ l’uomo - verrebbe da dire il bambino - del giorno, sul quale il Napoli s’è lanciato da un bel po’.