1) Quando verrà firmato il preliminare?
Dopo l’ultimo rinvio, non esiste più una vera scadenza. Gira voce che si arriverà almeno a Ferragosto, con primo giorno utile il 16. Ma c’è anche chi non esclude addirittura la fine del mese, ma sarebbe il limite ultimo, una sorta di ultimatum. Attenzione, anche il closing è strettamente connesso alla sottoscrizione del preliminare. Non a caso se prima era indicato a fine settembre, ora si parla di novembre....
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2) Perché tutti questi rinvii?
L’ultimo è stato giustificato con ragioni burocratiche. Vale a dire, l’allungarsi dei tempi per la costituzione della società veicolo che andrà a rilevare le quote di Fininvest e, soprattutto, per ottenere l’autorizzazione del governo cinese a investire capitali all’estero. Sorprende, però, che con tutto il ritardo già accumulato, tali problemi non siano stati già risolti. Così trapela pure il dubbio che il denaro necessario per concludere l’operazione (750 milioni di euro, compresi 250 di debiti) non sia stato completamente raccolto. Magari perché qualche investitore, nel frattempo, si è tirato indietro.
3) Chi sono i cinesi che vogliono il Milan?
Il segreto sui nomi ha resistito fino alla scorsa settimana, quando, grazie a Bloomberg, ne sono emersi due: Sonny Wu e Steven Zheng. Non sono chiari, però, i rispettivi ruoli. Mr Wu, infatti, è noto per essere un gestore di fondi di private equity. Mr Zheng, invece, ha il portafoglio abbastanza pieno, 1,5 miliardi di dollari stando a Forbes, ma è stato pure partner d’affari di Wu. Gli altri? Si dice che a Fininvest sia stata fornita una lista di 6-8 nomi, tra cui anche aziende statali. Ma solo sull’azienda di liquori Moutai ci sono state minime conferme.
4) Chi sono Gancikoff e Galatioto?
Inizialmente si pensava che il secondo, italo-americano, e già esperto in compravendite di società sportive fosse l’advisor incaricato dal consorzio cinese e che poi si fosse appoggiato al secondo, ex-allievo all’università, e di stanza a Milano. Invece, il motore La trattativa con i cinesi per l’acquisizione del club è ferma. Berlusconi assalito dai dubbi Uno stallo pericoloso milan dell’intera operazione è proprio Gancikoff, che grazie alle sue conoscenze nel campo delle energie rinnovabili ha raccolto le prime adesioni di potenziali investitori in Cina (Wu e Zheng sono attivi proprio in quel campo), coinvolgendo poi Galatioto per trovarne altri.
5) Perché Galliani e Gancikoff sono in rotta di collisione?
Sono l’attuale amministratore delegato e il massimo dirigente operativo dell’eventuale Milan cinese. Avrebbero dovuto gestire insieme il periodo di transizione, ma l’abitudine di entrambi a lavorare in autonomia ha finito per creare una spaccatura sempre più ampia. Così, visto che ogni mossa deve essere condivisa, ora fioccano i veti incrociati, vedi per gli svincolati.
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