FROSINONE - Roberto Stellone, protagonista della conferenza stampa d'addio al Frosinone, ha parlato del suo futuro e del contatto avuto per la panchina dell'Hellas Verona: "Non ho scelto niente per ora perchè voglio valutare, di concreto non c'è nulla. E non mi spaventa stare fermo. Finora ho parlato con il presidente Setti, c'è stato un semplice colloquio di lavoro, ma non ho mai sentito nessuno del Bari, neanche del Chievo, del Torino, della Sampdoria, dell'Atalanta. Non faccio distinzioni di Serie A e Serie B, ma l'importante è che sia una B impostata per vincere il campionato".
ANNI INTENSI - "Come tutte le storie, come tutti i film, ci sono degli inizi così come la fine. A volte ci sono finali belli, a volte meno belli. Era giusto prendere questa decisione. Di sicuro non ci sono motivi progettuali né problemi di carattere economico. È giusto voltare pagina dopo tanti anni, per il bene di tutti. Bisogna capire quando è il momento di salutarsi. Dopo sette anni passati a Frosinone, pieni di emozioni, sarò legato per tutta la vita a questa piazza. Non so se un giorno tornerò. Se oggi dico che simpatizzo per Genoa, Napoli e Torino, adesso dirò che sono un tifoso sfegatato del Frosinone perché mi ha dato tantissimo. Coppitelli come mio successore? Dico che è un tecnico molto preparato, ha fatto benissimo ovunque è stato. La scelta però spetta al presidente".
SULLA RETROCESSIONE - "Siamo retrocessi a testa altissima perché abbiamo dato tutti il massimo, ma siamo stati sfortunati nei momenti decisivi, soprattutto nel finale di stagione".