Ciao Blaszczykowski, la valigia è già pronta

Il manager del polacco: «A Firenze non lo vogliono più». Sousa lo ha detto ai suoi
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FIRENZE - Disse di aver scelto la Fiorentina perché no, allo Schalke non sarebbe potuto andare mai. Troppo il rispetto per i tifosi gialloneri di Germania da non poterli tradire nemmeno nel giorno dell'arrivederci che sperava poter preludere un addio dodici mesi dopo. Jakub Blaszczykowski invece le valigie le sta preparando di nuovo: niente riscatto. Colpa degli infortuni che lo hanno bloccato, possibile, o forse di una condizione che al di là dell'ultimo gol segnato con la Nazionale (l'1-0 alla Serbia nell'amichevole del 23 marzo) in viola non è mai stata perfetta, fatto sta che il polacco che tutti a Firenze hanno imparato a conoscere con il nomignolo di Kuba tornerà alla base. Pure il procuratore, non ha potuto continuare a nasconderlo: «La Fiorentina non lo vuole più». Quello che doveva essere l'erede di Joaquin, il torero ritornato in Spagna perché colpito da una "saudade" fulminante, alla fine, è stato solo un grande flop, costato un milione oltre l'ingaggio. Perché preso all'ultimo, quando lo spagnolo ha puntato i piedi per terra, pronto a tutto pur di liberarsi dell'Italia, o perché scommessa semplicemente non vinta, il polacco adesso rischia tantissimo: appena 197 minuti giocati nel 2016 e il pericolo, ammesso anche dal suo ct, di non poter rappresentare quel valore aggiunto all'Europeo che in patria tutti sognavano. Sousa agli uomini mercato viola l'ha già detto: a destra sulla fascia c'è bisogno di qualcosa di nuovo. Dell'Italia gli aveva parlato Zibi Boniek, di Firenze Artur Boruc. Di certo, lui, s'immaginava un finale diverso, almeno un po' più "happy".

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