MILANO - Quando la scacchiera del mercato muove certi "pezzi" le Grandi si mettono a studiare la migliore strategia per lo scacco al re. Il "pezzo" è Cesc Fabregas, una straordinaria bacheca a 28 anni: una Liga, una Coppa del Mondo per club e una Supercoppa europea con il Barcellona, una Premier con il Chelsea, coppe inglesi sparse con l’Arsenal, un Mondiale e due Europei con la Spagna. Un presente in chiaroscuro e un futuro da scrivere, come sarà da riscrivere quello della panchina del Chelsea, per la seconda volta (la prima nel febbraio del 2009) affidata in corsa a Guus Hiddink. Da luglio, però, Abramovich farà la sua scelta in panchina. Anche Fabregas farà la sua scelta, spontanea o indotta questo ancora non è chiaro: e non è chiaro se sarà a giugno o anche prima.
Ora non c’è più Mourinho ed era palese che con lui le cose non andassero più bene. Ma non si è rischiarato il cielo sui rapporti tra Fabregas e il mondo Blues, al di là di quanto trapela ufficialmente. E c’è chi sostiene che lo strappo sia nell’aria. Certo non sarà indolore, considerati i 33 milioni versati nelle casse del Barcellona un anno e mezzo fa e il contratto fino al 2019. Ma Cesc Fabregas potrebbe cambiare aria. C’è il Bayern in prima fila, poi il Psg, il City. Ma anche i club italiani si iscriverebbero all’asta: in particolar modo due, Inter e Juventus.
Il futuro di una grande star e le nubi sul suo rapporto con il Chelsea agitano le big tra gennaio e fine stagione
Questo soprattutto se l’addio si consumasse a giugno, con la possibilità di fare quadrare i numeri e studiare la formula migliore. L’operazione Fabregas, questo va detto per onor di cronaca, resterebbe comunque un affare oneroso: e l’ingaggio da 8-10 milioni di euro l’anno (con bonus e sponsor), qualcosa che in Italia dovrebbe essere rinegoziato. Ma se strappo sarà lo stesso Fabregas forzerà la mano. E allora...
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