NAPOLI - La qualità: perché chi frequenta l’Europa ormai da sei anni, perché chi vive in quel mondo elitario ch’è l’alta classifica, sa di aver bisogno (innanzitutto), di piedi buoni. Poi, magari, si penserà anche alla quantità: ma questo è un altro mercato, riguarda gli aspetti più vari, coinvolge le uscite, avvolge in sé dinamiche economiche che sono racchiuse nel bilancio (alla voce: monte ingaggi). La qualità, a centrocampo, ha un nome ed un cognome, ha un identikit già tratteggiato, ha una sua centralità nelle manovre di Cristiano Giuntoli, che s’è proiettato oltre, a gennaio, e s’è appassionato di André Gomes (22), un portoghese che ha piedi, dinamismo, senso tattico, atletismo, un nazionale che al Valencia non trova lo spazio invocato. Le chiamano idee, prima che diventino trattative, e forse questa è quella che maggiormente ispira il Napoli e solletica Giuntoli, perché in Gomes c’è ciò che richiede una squadra che ha bisogno d’un centrocampista giovane, fisico (un metro e novanta circa), intellettivamente vispo, tatticamente eclettico: l’opzione principale, in quest’autunno che nell’ombra è vibrante, è dunque catalogata come priorità nel data base di Castel Volturno e l’operazione, indiscutibilmente complessa, andrà sostenuta con tempi e tatto appropriati.