TORINO - Lo ha ricordato Beppe Marotta in più salse nei giorni scorsi, l'ultima lunedì a margine della conferenza stampa organizzata per il prolungamento del contratto di Claudio Marchisio: «Paul Pogba è incedibile. La Juventus non si priva dei giocatori importanti come lui». Parole che ieri hanno trovato riscontro in Josep Maria Bartomeu: «Quest'anno non prenderemo Pogba: il progetto sportivo non lo contempla». Un clamoroso dietrofront da parte del presidente uscente del Barcellona durante un evento a Sant Cugat, in attesa delle elezioni il prossimo 18 luglio, dopo l'incredibile esposizione mediatica a cui s'era prestato nelle settimane precedenti. Parole che verranno certamente usate contro di lui dal suo avversario, Joan Laporta, che già l'aveva bastonato il giorno seguente l'incontro "farsa" tra Beppe Marotta, Ariedo Braida e Alberto Soler: «L'incontro con i dirigenti della Juventus per parlare di Pogba è stato ridicolo, un fallimento. Braida e Soler hanno fatto fare una figuraccia al nostro club».
PROPAGANDA - Tutto quadra ed ora ci sono certezze prima soltanto sussurrate: l'attuale numero uno blaugrana ha utilizzato il gioiello bianconero per farsi bello agli occhi degli elettori ed ora rischia il posto. In ogni caso gli spifferi di mercato non si fermano e continuano a soffiare verso un accordo già preso per il 2016, quando l'embargo imposto dalla Fifa al club catalano sarà terminato. E quando probabilmente Laporta sarà di nuovo presidente. Il giocatore ha scelto: vuole giocare nel miglior club del Mondo al fianco di Messi e Neymar. L'amministratore generale juventino lo ha involontariamente confermato lunedì allo Stadium sottolineando, curiosamente in almeno un paio di occasioni, come la volontà dei giocatori sia più potente di contratti e procuratori. Un chiaro riferimento al centrocampista?
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