ROMA - La serie B si è trasformata, in modo sempre più evidente, nel palcoscenico ideale per i tanti ragazzi che, una volta chiusa l’esperienza nei vivai, hanno la necessità di farsi le ossa nel calcio professionistico e di confrontarsi in un campionato competitivo e di spessore. Inizia ad essere decisamente consistente il numero di giovani calciatori che, dopo aver approcciato al calcio che conta militando nella serie cadetta, è riuscito ad arrivare pronto alla sfida con la Serie A. Paradigmatiche in tal senso sono le storie professionali dei vari Immobile, Insigne, Verratti, Zaza, Berardi, fino ad arrivare a Dybala e Rugani. Tutti calciatori che, giovanissimi, hanno ottimizzato l’esperienza nella serie cadetta, trasformandola in un trampolino di lancio propedeutico all’ascesa nella massima serie. Questo fenomeno, che costituisce, molto probabilmente, una conseguenza immediata e benefica della crisi economica che ha attanagliato il calcio made in Italy, sembra esser divenuto strutturale, se è vero come è vero che, anche nella stagione che si è appena conclusa, molte società di Serie B hanno completato le loro rose puntando su giovani provenienti dai più importanti vivai italiani.Tra questi vi è un giovane trequartista cresciuto nel vivaio del Torino, che i granata, durante la scorsa estate, hanno girato in prestito al Trapani. Il suo nome è Mattia Aramu ed è nato a Ciriè il 14 Maggio del 1995. Mattia muove i primi passi sul rettangolo di gioco con i Pulcini del Leini. A soli 8 anni il suo precoce talento viene notato dalle vecchie glorie granata, Antonio Comi e Silvano Benedetti, all’epoca responsabili del settore giovanile del Torino. Il Torino fa di tutto per strapparlo alla concorrenza della Juventus. Inizia così quello che sarà il suo lungo percorso con la maglia del Toro. Le qualità che gli esperti osservatori avevano intravisto in questo ragazzo non tardano a trovare conferma sul campo di gioco. Già nel 2007 vince il premio di miglior giocatore della X edizione del Torneo “Vincenzo Fazzino”.Nella stagione successiva Mattia raggiunge numeri straordinari; realizza 75 reti tra campionato e tornei giovanili, facendo il suo esordio, da sotto età, nella categoria dei Giovanissimi Nazionali. Nella stagione 2009/10 entra a far parte, in pianta stabile, della formazione dei Giovanissimi Nazionali guidati da Roberto Fogli. Con i suoi 13 gol e i tanti assist serviti per i compagni, trascina la sua squadra alle vittoria del Girone A. L’avventura, però, si interrompe bruscamente negli ottavi di finale, dove il Toro viene sconfitto dal Livorno.Nello stesso anno vince il premio di miglior cannoniere nella III edizione del torneo “Silvio Piola”.Nella stagione successiva raggiunge, militando ancora nei Giovanissimi Nazionali, la finale del prestigioso Torneo città di Arco- Beppe Viola, poi persa contro l’Inter.Nella stagione 2011/12, invece, entra a far parte, seppur non in pianta stabile, della Primavera dei granata. In quella successiva ne diventa uno dei perni. Con 7 marcature in 19 presenze e con un gran numero di assist, riesce a trascinare la sua squadra ai quarti di finale del campionato Primavera, dove il cammino si interrompe per mano della Lazio, che poi andrà a vincere la competizione. Ma il vero e proprio salto di qualità, il giovane Aramu, lo compie nella stagione scorsa. E’, infatti, uno dei protagonisti più luminosi della cavalcata della formazione guidata da Moreno Longo fino alla finale del Torneo Primavera, dalla quale il Torino uscirà sconfitto soltanto ai rigori, dalla rivelazione Chievo Verona. Chiude la stagione da capocannoniere, con 20 gol realizzati tra campionato e coppa (fondamentali le due reti realizzate nella semifinale del Torneo Primavera, nella rivincita contro la Lazio). Lo stesso Ventura dimostra di riconoscerne il talento, chiamandolo in più di un’occasione ad allenarsi con la prima squadra, senza, però, mai farlo esordire nella massima serie.L’esplosione del suo talento è così evidente che, in estate, sono in molti a cercarlo. Alla fine la soluzione che più di tutte riesce a convince la società e il calciatore è il trasferimento al Trapani in serie B. La scelta si rivela azzeccata.Con la maglia granata dei siciliani totalizza 24 presenze e 2 reti. Bottino importante per un diciannovenne alla prima esperienza nella categoria. Viene posto al centro del progetto Trapani sia quando a guidare i siciliani è Boscaglia, che, però, lo fa giocare molto spesso da interno di centrocampo, sia quando a subentrare sulla panchina Trapanese è Serse Cosmi, che, invece, lo riporta al suo ruolo naturale, quello di trequartista. Per quel che riguarda l’esperienza con la maglia azzurra della nazionale, Aramu inizia prestissimo a rappresentare l’Italia nei vari Tornei di categoria, partendo dall’Under 15. Da quel momento in poi, la maglia azzurra rappresenterà una piacevole costante. Sotto il profilo tecnico Mattia è il classico trequartista dalle grandi capacità tecniche, dotato di un piede sinistro preciso e potente. Ha nel dribbling e nella capacità di inserimento le sue armi migliori. Può ricoprire tutti i ruoli del fronte offensivo: trequartista, seconda punta o esterno in un attacco a 3. E’ molto bravo nel calciare da fermo, inventando traiettorie che molto spesso diventano un incubo per i portieri avversari La crescita fisica avvenuta negli ultimi due anni lo ha reso pronto per il salto tra i professionisti, aiutandolo a sviluppare una buona capacità di contrastare e difendere la palla. Anche dal punto di vista caratteriale è già un professionista. Serio e determinato negli allenamenti, mostra doti di personalità rare in un ragazzo di 20 anni. La carriera del giovane Aramu sembra ricalcare quella di un predestinato. Il Torino lo ha capito perfettamente, tanto che non sarebbe affatto strano vederlo, già dalla prossima stagione, nel ventaglio degli attaccanti a disposizione dei granata.