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ROMA - Poche volte Giorgio Squinzi, presidente di Confindustria e del Sassuolo, si è espresso su vicende di calcio. Ieri ha fatto una delle rarissime eccezioni. E l’ha fatta per Simone Zaza, l’attaccante a disposizione di Eusebio Di Francesco su cui la Juve ha messo gli occhi in questa sessione di mercato, provando a far valere da subito quel diritto al riacquisto fissato a 15 milioni da luglio 2015: un accordo sancito quando la scorsa estate la patrimonialità della punta, fino a quel punto a metà tra i due club, venne riacquistata per intero dal Sassuolo. Bene, Squinzi ieri se non ha messo la parola fine su questa vicenda sicuramente l’ha stoppata in maniera autorevole. «Abbiamo bisogno di Zaza al Sassuolo, ora. Non lo cediamo alla Juve». Una pietra angolare sulle resistenze già manifestate dai dirigenti della società emiliana. Ora davvero è legittimo pensare che solo un intervento diretto del presidente Andrea Agnelli potrebbe provare a riaprire il fronte. Alla Juve, però, percepiscono che riaprire concretamente questa trattativa diventa difficile, Molto. Ci sono ancora sette giorni, tutto può essere. Vero. Ma quando esce allo scoperto in questo modo un uomo che non è abituato a fare calciomercato a usarne i linguaggi “doppi”, bisogna pensare che davvero la porta sia educatamente chiusa. La Juve questo lo ha capito. E per questo da ieri - pur mantenendo una speranzella minima in direzione Sassuolo - ha cominciato a pensare o a ripensare ad altro. Magari se ne riparlerà a luglio.
IPOTESI - Cosa succederà adesso? Intanto che Massimiliano Allegri da una parte dice che prendere tanto per prendere non avrebbe senso e dall’altra afferma che qualcosa in attacco probabilmente verrà fatto. Giuseppe Marotta e Fabio Paratici riflettono. A rigore di logica la Juve resta così, con il parco attaccanti che ha e che lo stesso tecnico si affretta a definire di grande livello. E’ quello che sta passando effettivamente per la testa dell’amministratore delegato e del direttore sportivo bianconeri. A meno che Giovinco non parta subito. Poi ci sono le famose occasioni, le opportunità che si presentano. E su quelle la Juventus è sempre disposta a ragionare. Ci sono strade che si erano già aperte, come quella che porta a Osvaldo, allertato anche da qualche ex compagno bianconero (un anno fa a gennaio andò a Torino sei mesi e vinse lo scudetto). Ma l’Inter, che lo ha in prestito dal Southampton, pare non gradirebbe. E poi, nel campo delle vecchie conoscenze (ma solo di Marotta e Paratici), c’è anche Giampaolo Pazzini che potrebbe uscire dal Milan una volta chiuso l’affare Destro tra i rossoneri e la Roma.
Leggi l’articolo completo sul Corriere dello Sport-Stadio
© RIPRODUZIONE RISERVATAIPOTESI - Cosa succederà adesso? Intanto che Massimiliano Allegri da una parte dice che prendere tanto per prendere non avrebbe senso e dall’altra afferma che qualcosa in attacco probabilmente verrà fatto. Giuseppe Marotta e Fabio Paratici riflettono. A rigore di logica la Juve resta così, con il parco attaccanti che ha e che lo stesso tecnico si affretta a definire di grande livello. E’ quello che sta passando effettivamente per la testa dell’amministratore delegato e del direttore sportivo bianconeri. A meno che Giovinco non parta subito. Poi ci sono le famose occasioni, le opportunità che si presentano. E su quelle la Juventus è sempre disposta a ragionare. Ci sono strade che si erano già aperte, come quella che porta a Osvaldo, allertato anche da qualche ex compagno bianconero (un anno fa a gennaio andò a Torino sei mesi e vinse lo scudetto). Ma l’Inter, che lo ha in prestito dal Southampton, pare non gradirebbe. E poi, nel campo delle vecchie conoscenze (ma solo di Marotta e Paratici), c’è anche Giampaolo Pazzini che potrebbe uscire dal Milan una volta chiuso l’affare Destro tra i rossoneri e la Roma.
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