ROMA - "Questa squadra è quella della Tredicesima (Champions, ndr), bisogna ritrovarla": si presenta così Santiago Solari nella conferenza stampa alla vigilia del suo personale debutto casalingo alla guida del Real Madrid in Liga contro il Valladolid. "Quando si vince si è sempre contenti - spiega l'ex giocatore blancos chiamato da Florentino Perez a raccogliere l'eredità di Julen Lopetegui, fresco di esonero dopo le debacle di inizio stagione - abbiamo fatto tanti gol e lavorato con molta allegria, e questo dobbiamo continuare a fare", ha aggiunto Solari che domani si troverà a rivivere il debutto al Bernabeu: "Io posso solo chiedere una mano al nostro pubblico, spero siano loro a darci la carica, noi cercheremo di dare il massimo", dice il neo tecnico che chiede ai suoi di mettere sul campi i valori del madridismo, "quelli che tutti conoscono, l'ambizione, la voglia di dare il massimo e di non arrendersi mai, tutti valori che sono nel Dna di questo club".
Sulla formazione bocca cucita, anche se Solari fa sapere che non esistono titolari e riserve: "La squadra B del Real è il Castilla, qui sono tutti titolari, anche se ciascuno con la propria esperienza, i titoli vinti e le caratteristiche tecniche, ognuno dei giocatori in rosa può dare il suo contributo, perchè nel calcio si gioca di squadra e non singolarmente". Anche se poi Solari spende due parole su Vinicius, con il quale ha lavorato bel Castilla e che era invece finito ai margini con Lopetegui ("ha solo 18 anni ma un gran talento") e Gareth Bale ("Vogliamo che metta sempre in mostra le sue qualità perchè è un calciatore fantastico"). Poi la domanda d'obbligo: se vincerà le prossime tre partite (tra cui il match di Champions contro il Viktoria Plzen) Solari avrà una grande chance di poter guidare il Real per il resto della stagione: "Non ci penso. Io guardo solo alla prossima partita. È quello su cui mi concentro, sembra una frase scontata ma è davvero quello che penso".