Tommasi, il gol della vita del sindaco di Verona

Dallo scudetto con la Roma alla leadership del sindacato calciatori alla storica elezione a primo cittadino scaligero. Sempre osservando rigorosamente i valori dello sport: rispetto, fair play con gli avversari, dialogo. Senza insulti, senza rispondere alla provocazioni, in mezzo alla sua gente, macinando chilometri come quando era l'ago della bilancia della Roma tricolore di Totti, Batistuta e Montella
Tommasi, il gol della vita del sindaco di Verona© ANSA
Xavier Jacobelli
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Fabio Capello disse di lui che era un "centrocampista atipico, capace di muoversi in una zona del campo indefinita, grazie alla sua duttilità tattica", riferendosi al vero ago della bilancia nella Roma campione d'Italia di Totti, Batistuta, Montella. E un sindaco atipico sarà di sicuro Damiano Tommasi, 48 anni, neoeletto primo cittadino scaligero, capace di segnare il gol della vita in una partita politica che giocava da grande sfavorito e, invece, ha vinto, sull'onda di una spinta popolare fortemente cercata, voluta, ottenuta. Sempre osservando rigorosamente i valori dello sport: rispetto, fai play con gli avversari, dialogo con tutti, anche con il rivale, il sindaco uscente che, a risultato acclarato, gli ha telefonato per congratularsi.

Tianjin Teda e La Fiorita

Damiano l'ha ringraziato dicendogli ci sentiremo presto, facendo seguito a ciò che aveva ripetuto durante la campagna elettorale: "Non sono obbligato a criticare sempre chi lavora dall'altra parte". Zero insulti, zero polemiche, nessuna risposta alle provocazioni, ma sempre in mezzo alla gente degli otto quartieri di Verona, macinando chilometri e chilometri come quando giocava nella Roma scudettata o in Nazionale, dove ha totalizzato 25 presenze o nel Levante, nel Qpr, nel Tianjin Teda, primo calciatore italiano a militare nel campionato professionistico cinese, prima di tornare alle origini, nel Sant'Anna di Alfaedo, Seconda Categoria, la squadra del paese vicino a Negrar dove Damiano è nato e nella quale giocavano anche due suoi fratelli. Passione pura, come quella che l'ha spinto a vivere l'esperienza con La Fiorita, Repubblica di San Marino, nei preliminari di Champions e di Europa League.

Don Milani e Chiara

Si è presentato ai veronesi con queste parole: ‘Sortirne tutti insieme è politica, sortirne da soli è avarizia’. Ha vinto le elezioni nel giorno del cinquantacinquesimo anniversario della scomparsa di Don Milani, il suo maestro di vita. "Penso non sia un caso, Don Milani è parte della mia formazione". Insieme con la moglie, Chiara Picozzi, nel 2017 Tommasi ha aperto la DonMilani Bilingual School, centro per l’infanzia e scuola primaria e paritaria. Nomen omen, Damiano ha chiamato "Rete!" la sua lista civica. Già cinque anni fa gli avevano chiesto di candidarsi sindaco, rispose di no perchè era impegnato nella presidenza dell'Associazione Calciatori. Ai veronesi si è presentato così: "Sortirne tutti insieme è politica. Sortirne da soli è avarizia", manifesto sintetico di un impegno condiviso con Chiara, sposata nel '96, a 22 anni, dopo averla conosciuta sui banchi dell'Istituto Ragionieri ‘Lorenzo Calabrese" di San Pietro in Cariano, madre dei loro sei figli: Beatrice, 24 anni; Camilla, 22 anni; Susanna,18 anni; Samuele,15 anni; Emanuele, 11 anni e Aurora, 7 anni. ‘Avere sei figli è un’esperienza meravigliosa. Mia moglie ed io siamo felici di avere dato alla comunità sei persone in gamba’. La mela non cade mai lontano dall’albero.


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