Sognando Baggio

di Ivan Zazzaroni
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Un altro Baggio, la delizia calcistica tutta italiana che diventava estasi, non l’avremo mai più. Questo non significa - però - che non lo si possa e debba sognare. Anni fa pensai che potesse diventarlo Cassano che aveva i piedi ma non la testa del Divino e la testa ha in seguito sopraffatto i piedi. Oggi noto le stimmate in Insigne, che di Robi possiede certamente alcuni colpi, e seguo con particolare interesse la crescita di Federico Chiesa, il figlio di Enrico al quale Ancelotti oltre vent’anni fa, a Parma, sacrificò proprio Baggio che aveva già trovato l’accordo con Tanzi e Sogliano.
Federico, che ieri si è aperto per la prima volta con un giornale, il nostro, sta per compiere 21 anni e del padre ha ereditato il tiro e la personalità: Enrico non si sentiva - per tecnica nella corsa - secondo a nessuno e avrebbe meritato molto più di quello che ha ottenuto.
Il calcio di Federico si sta raffinando da emozione in progetto, pur restando molto naturale. Per questo mi auguro che sia un progetto di Baggio in grado - inoltre - di spingere altri club, oltre alla Fiorentina, a investire sui giovani di casa: la ricerca di Opta elaborata dal Cies sull’impiego in prima squadra dei prodotti del vivaio ci colloca al terzultimo posto in Europa, davanti a Turchia e Cipro. Un ostacolo per il sogno e una vergogna. Anch’essa tutta italiana.


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