MILANO – “Non sono rimasto sorpreso. Avevamo tutte le possibilità di battere la Svezia, ma abbiamo giocato senza l'aggressività che serve in situazioni come quelle. S'è creato uno scollamento in tutto il gruppo della Nazionale: dopo la partita con la Spagna a Madrid, i giocatori non hanno capito più che cosa volesse il commissario tecnico. E il ct non ha capito più come guidarli. Il fatto che non abbia avuto una figura tecnica accanto in grado di aiutarlo lo ha fatto sentire solo". Questa l'analisi del fallimento degli azzurri secondo Alessandro Costacurta, subcommissario della Figc e volto copertina del nuovo numero di Undici, in edicola da giovedì. L'ex difensore ha concesso una lunga intervista spiegando come sta cercando di risollevare il movimento calcistico del nostro Paese. "Il sistema conosciuto fino a oggi ha bloccato riforme e iniziative coraggiose. Il commissario e il subcommissario possono agire con meno vincoli. E devono farlo. Ma vista dall'interno la situazione della Figc è meglio di quanto si pensi: ho trovato grande professionalità e qualità, dimostrate peraltro da quello che sta accadendo con le Nazionali giovanili e femminili e da quello che stiamo facendo per la creazione dei centri tecnici". Costacurta annuncia l'arrivo delle seconde squadre. "Ci sarà un bando. I club di Serie A potranno chiedere di entrare e iscrivere il loro secondo team al campionato di Lega Pro: occuperanno i posti dei club che non si iscrivono, quest'anno non ci saranno ripescaggi e i "buchi" saranno occupati dai club che aderiranno al bando".
SQUADRE B - "Le squadre B saranno composte da calciatori under 21, con la possibilità di introdurre due fuoriquota under 23. E dovranno avere in rosa un numero minimo di giocatori convocabili per le Nazionali italiane che stiamo definendo - prosegue Costacurta -. Le squadre parteciperanno al campionato regolarmente, potendo essere promosse o retrocedere. Con un'unica limitazione: non potranno mai giocare nel campionato della prima squadra". Sulla riforma del settore tecnico, Costacurta non ha dubbi: "Va ripensato. Oggi il corso di preparazione alla carriera da allenatore di Coverciano è lo stesso che ho fatto io. Ma siamo nel 2018. Le ore di match analysis sono poche, lo scouting è sottovalutato, i sistemi di preparazione sono poco aggiornati. Non possiamo giustificarci dicendo che i nostri allenatori ogni anno dominano in Europa". Un'altra idea da portare avanti riguarda il ruolo degli ex calciatori in Figc: "Credo che gli ex giocatori, o comunque persone che sono state in campo, debbano occuparsi del Club Italia e del settore tecnico. Credo sia importante perché è con loro che possiamo ricostruire le basi per tornare a essere competitivi. Ho parlato di Andrea Pirlo, di Paolo Maldini e di altri. Uno di questi campioni ci vuole". Si torna sulla Nazionale e Costacurta parla dello stato attuale di un'Italia che dopo la mancata qualificazione ai Mondiali ha dimostrato di aver accusato il colpo.
MOMENTO ITALIA - "Subito dopo la partita contro l'Argentina, a Manchester, ho avuto la netta sensazione che la squadra abbia patito troppo le critiche. Alcune giuste, altre molto meno. Comunque, la risposta è stata quella di un gruppo che va ricostruito emotivamente più che tecnicamente - spiega l'ex Milan -. Ho voluto, chiesto e ottenuto un'amichevole con l'Arabia Saudita. Ci serve vincere. Per il ranking, per l'umore, per l'idea stessa di poter ricominciare. Abbiamo davvero tanti ragazzi attorno a cui possiamo costruire molto. Sono pronti. Sono ottimi giocatori, qualcuno anche un campione: Donnarumma, Caldara, Romagnoli, Rugani, Pellegrini, Bernardeschi, Chiesa. Questi sono già solidi e con loro cresceranno gli altri".
in collaborazione con Italpress