ROMA - Il tribunale di Milano ha confermato la sospensione del bando per i diritti tv della Serie A di Mediapro, accogliendo le istanze di Sky. Secondo quanto si apprende, il giudice Claudio Marangoni ha stabilito che il bando va annullato perché non era correttamente formulato e in particolare ha riscontrato violazioni dei principi antitrust.
ANNULLATA LA PROCEDURA - Da quanto si è saputo il giudice Marangoni, nel provvedimento con cui ha confermato la sospensiva decisa in via cautelare lo scorso 16 aprile, ha inibito Mediapro a proseguire la gara con il bando già formulato. In questo modo ha di fatto annullato la procedura con cui la società spagnola ha messo in vendita i diritti del campionato in veste di intermediario indipendente. Secondo il giudice, Mediapro, si evince dal provvedimento, è monopolista sul mercato dei diritti tv del calcio e avrebbe dovuto rispettare le norme Antitrust. In particole, ha osservato il presidente della Sezione Impresa del Tribunale di Milano, i pacchetti preconfezionati della durata, ritenuta ampia, di 270 minuti (con telecronaca, interviste e pubblicità in capo alla società spagnola), limiterebbero la libertà degli operatori a valle che dovrebbero pagare per gestire autonomamente quegli spazi, acquistando pacchetti accessori. In conclusione, Mediapro dovrà tenere conto di queste osservazioni qualora dovesse decidere di procedere con un nuovo bando. La società spagnola ha 15 giorni per presentare reclamo.
NOTA SKY - "La decisione del Tribunale di Milano ha confermato che era necessaria una verifica dell' aderenza del bando di Mediapro alle leggi italiane, facendo chiarezza a beneficio di tutti i partecipanti e creando i presupposti per la definizione della procedura di assegnazione dei diritti 2018-21 della serie A". Lo fa notare Sky, in una dichiarazione all'Ansa, chiarendo di essere "pronta come sempre a fare la sua parte con un'importante offerta che possa dare certezza a tutti gli appassionati e allo stesso tempo garantire il futuro dei club e di tutto il sistema calcio".
Tanti appassionati mi chiedono dove si potrà vedere il campionato la prossima stagione. Essendoci soltanto #Sky e avendo la Legacalcio un’insaziabile (per debiti accumulati dai club e costi di gestione) fame di soldi, secondo voi dove si vedrà? Su China tv?
— Ivan Zazzaroni (@zazzatweet) 9 maggio 2018
SPESE LEGALI - Il Tribunale di Milano, confermando la sospensione del bando di Mediapro per i diritti tv della Serie A, ha condannato la filiale italiana della società audiovisiva spagnola al rimborso delle spese legali e degli oneri di legge in favore di Sky per un importo di 15.600 euro. Lo si legge nel dispositivo con cui il giudice Claudio Marangoni ha di fatto annullato il bando di Mediapro, rilevando una violazione delle norme Antitrust.
MALAGO' - "La scadenza del 22 maggio per la presentazione della fidejussione da parte di Mediapro vale ancora, oggi più che mai". Lo ha detto all'Ansa Giovanni Malagò, presidente Coni e commissario della Lega di A, dopo la decisione del Tribunale di Milano che ha confermato lo stop al bando per i diritti tv. "Conosciamo la sentenza ma dobbiamo ancora leggere il dispositivo. Ho parlato con il vice commissario Paolo Nicoletti, in contatto con l'avvocato della Lega: ci devono mandare l'interpretazione, se la sospensiva è totale o parziale e in base a quello faremo delle considerazioni".
GIUDICE: «AGGRAVIO SUI PREZZI AL CONSUMATORE» - Il Tribunale di Milano ha respinto la tesi di Mediapro secondo cui la procedura di gara sarebbe stata costruita per allargare il mercato, e ha sottolineato che "i prezzi al consumatore" dei diritti tv della Serie A "sarebbero inevitabilmente gravati" dagli oneri in capo agli assegnatari dei pacchetti principali, che dovrebbero acquistare i pacchetti opzionali per curare autonomamente la parte editoriale e la raccolta pubblicitaria. E' quanto emerge nel provvedimento del giudice Marangoni sul caso Sky-Mediapro.