Spalletti ha perso l'Inter per strada

Il derby di Coppa, dopo una maratona di centoventi minuti, restituisce un copione da protagonista al Milan e fa scattare altri allarmi in casa nerazzurra
Spalletti ha perso l'Inter per strada© ANSA
Stefano Chioffi
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ROMA - Il derby di Coppa, dopo una maratona di centoventi minuti, restituisce un copione da protagonista al Milan e fa scattare altri allarmi in casa dell’Inter. I rossoneri si regalano la seconda semifinale in tre anni con l’aiuto del baby Cutrone (nove gol da luglio) e di Antonio Donnarumma, da terzo portiere a eroe della serata accanto all’ex centravanti della Primavera: ora li aspetta la Lazio. L’Inter, invece, sembra stanca, confusa e preoccupata. E’ stata una sfida piena di significati. Il Milan aveva una priorità: trovare un lampo, un’identità, dopo quattro mesi vuoti. I nerazzurri volevano cancellare la recente flessione: zero punti con l’Udinese e il Sassuolo, oltre alla qualificazione centrata solo ai rigori con il Pordenone.

Gattuso e Spalletti arrivavano da due sconfitte consecutive in campionato: combinazione negativa che non si registrava dal 1948. Di sicuro, comunque, il divario emerso finora in serie A non si è notato: sedici punti di differenza, ma il Milan ha affrontato l’Inter senza soggezione. Pressing, chilometri, dedizione, cinque occasioni da gol prima del graffio di Cutrone, più benzina e una splendida parata di Antonio Donnarumma su Joao Mario. Il portiere si è ritrovato titolare a sorpresa per gli infortuni del fratello Gigio e di Storari: ventisette anni, ex Asteras Tripolis, solo una presenza in A nel 2013 con il Genoa, è stato ingaggiato gratis dai rossoneri nella scorsa estate. Il Milan ha colpito anche una traversa con Suso e ha costretto l’Inter a sviluppare la sua manovra sulle fasce con Candreva e Perisic. Icardi è rimasto spesso isolato: solo quattro palloni giocati nel primo tempo. La perla di Cutrone ha premiato un Milan che ha saputo leggere con maturità le fasi cruciali del derby.


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