ROMA - E' scoppiato a piangere Vittorio Cecchi Gori vedendo riunita intorno a se' una parte della famiglia nel letto di ospedale del Policlinico Gemelli di Roma, dove ieri era stato ricoverato per ischemia e problemi cardiovascolari. "Si è commosso più volte, del resto è emotivamente molto provato - dice l'ex moglie Rita Rusic, produttrice cinematografica - ma si sta riprendendo bene. Abbiamo parlato con il primario del reparto che lo ha in cura, il professor Antonelli e ci ha detto che fra due giorni se tutto procede bene come sembra potrà uscire dalla rianimazione e andare nel reparto. Era vigile, cosciente, respirava da solo, resta comunque in prognosi riservata ma nettamente in miglioramento".
Alla paura per l'accaduto il giorno di Natale si è unito lo choc nel ritrovare i suoi familiari. "Erano anni che non lo vedevo", racconta la Rusic che vive stabilmente a Miami, "addirittura sette", aggiunge. Dalla città americana dove stava trascorrendo il Natale in compagnia dei due figli avuti dall'ex produttore toscano, Vittoria e Mario, è rientrata precipitosamente in Italia, atterrando oggi stesso per vedere l'ex marito. Con lei il figlio Mario, 24 anni, che vive a Londra dove si occupa di finanza. Vittoria invece che ha 30 anni e fa la criminologa è rimasta a Miami, contrariamente a quanto era trapelato ieri. I rapporti con il padre sono interrotti da tempo: Vittoria non lo vede da sette anni e anche Mario non lo incontrava da 3 anni, "anche se ultimamente si era sentito con il padre al telefono", riferisce l'ufficio stampa della famiglia, Angelo Perrone.
"Era frastornato - prosegue la Rusic, istriana, 57 anni, ex attrice (sul set di Attila flagello di Dio nell'82 conobbe Vittorio Cecchi Gori), produttrice di Verdone, Veronesi, Moccia, Pieraccioni, Salemme (Baciato dalla fortuna, la sua ultima realizzazione) - decisamente scosso, per questo Mario ha chiesto di limitare le visite all'indispensabile per non turbarlo ulteriormente e come famiglia chiediamo rispetto e discrezione". E stamattina si è presentato al Gemelli il general manager della Fiorentina, il campione del mondo Giancarlo Antonioni per "esprimere la mia vicinanza al mio amico Vittorio, il mio presidente dal 1990 al 2000", ha detto l'ex calciatore.
Negli ultimi anni, tra vicende giudiziarie per le quali ha passato anche un periodo in carcere (crac Safim, condanna a sei anni per bancarotta nel febbraio 2013; crac della societa' "cassaforte" del suo gruppo, la Finmavi, Cecchi Gori ha avuto una condanna a 7 anni nell'ottobre 2013 per un fallimento da 600 milioni di euro) e problemi economici come il fallimento della Fiorentina e la perdita di gran parte del suo patrimonio, la parabola discendente dell'ex potente imprenditore ne ha determinato anche una grande solitudine. "E' vero, Vittorio è una persona sola, del resto sappiamo che è un grande male del nostro tempo", conclude Rita Rusic.